Gas, raddoppio Linea Adriatica in 4 anni? Descalzi: in Libia bastano nove mesi

Scambio di vedute fra l’ad di Eni, Claudio Descalzi, e quello di Snam, Stefano Venier, sul palco della prima assemblea a Roma di Proxigas, l’associazione delle imprese italiane del gas. Il tema? Il collegamento del gas tra Nord e Sud, sul versante adriatico. Venier ha spiegato che serviranno 4 anni per il potenziamento della Linea Adriatica, il gasdotto che corre lungo la costa adriatica, al momento saturo. Il potenziamento permetterebbe di portare in Nord Europa molto più gas da Algeria, Azerbaijan e Libia, facendo dell’Italia l’hub europeo del metano. Un business sul quale punta molto l’Eni. «Sono 425 km da Sulmona a Minerbio – ha spiegato l’ad di Snam -. Servono 4 anni da qui alla fine del 2027, ed è un tempo accelerato».

L’autorizzazione all’ultimo tratto

A quel punto, Descalzi ha preso il microfono e ha ribattuto: «In Libia, con maestranze egiziane, ci abbiamo messo 9 mesi a fare un gasdotto più lungo. Perché non si riesce a farlo anche in Italia?». Venier ha risposto che «scavare in Libia è più facile che sull’Appennino. Inoltre quella è una zona sismica, e poi manca ancora l’autorizzazione all’ultimo tratto, il terzo. Ma pensiamo di aprire i cantieri anche prima che questa ultima tratta sia autorizzata».

Io ministro: «Raddoppio fondamentale»

Il raddoppio del gasdotto lungo la costa adriatica da Sulmona a Minerbio è «fondamentale»: «Non possiamo prescindere dal nuovo tubo da sud a nord. Quei 425 km devono essere assolutamente fatti, e fatti in fretta», ha sottolineato il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto, intervenendo nel corso dello stesso evento. «Puntiamo al raddoppio della Tap – ha proseguito il ministro -, al potenziamento del gasdotto che collega l’Algeria alla Sicilia e ai rigassificatori galleggianti di Piombino e Ravenna, oltre a quelli fissi di Porto Empedocle e Gioia Tauro». «Con questo gas potenzialmente in arrivo da Sud – ha detto ancora il ministro – dobbiamo rafforzare l’asse di trasporto Sud-Nord, il cui snodo fondamentale è lo sviluppo dorsale adriatica. Altrimenti da Sud non possiamo alimentare i consumi gas al Nord delle nostre industrie né esportare in Europa».

Fonte: Il Sole 24 Ore