Generali, Consob conferma: «La presentazione della lista del cda è una pratica legittima»

Consob vara la versione definitiva del richiamo di attenzione sulle lista del Cda alla luce dei contributi di 15 soggetti – associazioni, studi legali e società – raccolti nella consultazione col mercato realizzata a dicembre in risposta ai quesiti posti da Caltagirone per la partita in corso su Generali.

Chiarisce che la presentazione della lista del Cda è una pratica legittimae le modifiche rispetto alla prima versione sono poche: alcuni cambiamenti riguardano dettagli sulla trasparenza pre-assembleare e sul ruolo degli indipendenti.

Gli aspetti critici

Consob riconosce che «la presentazione di una lista da parte del consiglio di amministrazione– oltre ai rischi di autoreferenzialità e autoperpetuazione evidenziati anche nei sistemi di governance anglosassoni a proprietà dispersa – può presentare alcuni rischi, più evidenti in società a proprietà concentrata e soprattutto in presenza di azionisti di controllo, in termini di scarsa trasparenza del processo di selezione delle candidature e di formazione della lista, con conseguente possibile alterazione dei meccanismi di corretta competizione tra liste».

La Commissione rileva inoltre che «potrebbero inoltre presentarsi rischi di non corretta individuazione delle persone che agiscono di concerto», che «potrebbero, altresì, essere configurabili collegamenti tra liste» e anche che la «possibile opacità del processo di individuazione dei candidati da includere nella lista del consiglio potrebbe incidere sulla corretta individuazione delle parti correlate delle società quotate».

Il richiamo di attenzione

A valle di queste considerazioni, Consob sottolinea in primo luogo «l’importanza di assicurare la più ampia trasparenza e documentabilità del processo di selezione dei candidati anche tramite una adeguata verbalizzazione delle riunioni del CdA e dei comitati eventualmente coinvolti da cui risulti in modo chiaro e motivato l’iter che conduce alla scelta delle specifiche candidature», valorizzando in particolar modo «il ruolo dei componenti indipendenti del consiglio di amministrazione».

Fonte: Il Sole 24 Ore