I 6 parametri che più contano nella gestione di una filiera di fornitura

Una sfida della moderna gestione degli acquisti è che molte organizzazioni non hanno una strategia formale a livello aziendale per ottenere valore attraverso le loro attività di
approvvigionamento. Ciò rende difficile stabilire se gli acquisti stiano contribuendo agli obiettivi aziendali e come si misuri tale contributo.

Una solida strategia di approvvigionamento deve spiegare come un’organizzazione cerca di ottimizzare la spesa esterna dell’azienda, gestendo la ricerca, lo sviluppo e la relazione con un network di partner e contribuendo all’innovazione di prodotto, alla efficienza dei processi, alla riduzione del costo di approvvigionamento. Pertanto, è importante che le aziende sviluppino e implementino una strategia di approvvigionamento che sia allineata con la strategia aziendale generale e i suoi obiettivi.

I KPI (indicatori chiave di prestazione) del procurement consentono alle organizzazioni di misurare i risultati e di orientare le prestazioni secondo le migliori prassi. Tali metriche, tuttavia, dovrebbero coprire un ambito ampio del processo, includendo sourcing strategico, gestione fornitori, conformità, logistica e gestione contratti.

Rimandando ad altra sede una trattazione esaustiva di un’architettura completa di indicatori, riportiamo i 6 parametri – a nostro avviso – più significativi e consolidati per misurare l’efficacia della funzione nella gestione di una filiera di fornitura oggi.

1. Tempo di ciclo della catena di approvvigionamento (sommatoria dei tempi necessari per evasione di un ordine)
Misura il tempo impiegato per i processi di approvvigionamento, i tempi di attesa, la spedizione e l’evasione dell’ordine, non considerando l’eventuale stock a magazzino. I tempi di ciclo indicano quanto una catena di fornitura sia efficiente e agile. Questa metrica consente di mettere in evidenza i punti critici o di scoprire i vantaggi competitivi.

Fonte: Il Sole 24 Ore