I buyer italiani puntano sui grandi brand Slalom tra prezzi alti e consegne lente

C’è chi è già a Parigi e chi è pronto a saltare su un aereo a giorni, in un eterno balletto con Milano: del resto in queste due città hanno sede gli showroom più importanti. Tutti puntano a una campagna acquisti attenta. Non nel senso di oculata, ma di accurata. Attenta ai desideri di una clientela sempre più esigente, al valore dei capi, ai costi e ai tempi di consegna, che nel 2022, in alcuni casi, non sono stati rispettati.

Il Duomo (Novara e Chamonix): «Piano acquisti minuzioso»

«Il 2022 è stato un anno complesso – dice Paolo Bassani, senior buyer delle boutique Il Duomo di Novara e Chamonix, alle quali si aggiunge l’e-commerce – per via della guerra, della congiuntura economica e anche del meteo, che non ha stimolato le vendite della collezione invernale. Siamo comunque contenti, ma abbiamo fatto una pianificazione minuziosa degli ordini per l’AI 23/24: abbiamo tagliato qualche marchio poco performante dando spazio a cose più fresche e innovative. E poi ci sono i brand del lusso che rimangono fondamentali». Tra i marchi che non possono mancare in negozio Bassani cita «Prada: la più bella collezione vista a Milano» e «Balenciaga, che ha dato risultati positivi nonostante le polemiche. Poi Etro, con Marco de Vincenzo che ha fatto una bella sfilata e Zegna, il cui nuovo corso è molto interessante».

Nugnes (Trani): «Cerchiamo capi che abbiano valore»

Beppe Nugnes, titolare della boutique Nugnes 1920 di Trani, ha mantenuto un budget invariato rispetto alla stagione invernale 2022/23 per gli acquisti uomo: «Nel 2022 abbiamo avuto risultati positivi sul piano dei ricavi, ma bisogna tener conto della situazione generale di incertezza e del potenziale calo di marginalità. Per esempio abbiamo dovuto tagliare alcuni brand perché ci hanno consegnato le collezioni in ritardo e anche questo incide sui nostri margini». I prezzi, intanto, sono lievitati e Nugnes e il suo team – che lavorano con una clientela sia pugliese sia internazionale, complici il turismo e gli acquisti online – si stanno concentrando su «quei prodotti che possono avere un vero valore per il cliente». Non conta, insomma, solo il prezzo di listino.

Kraler (Cortina, Dobbiaco): «Budget a +20% e nuovo store a Bolzano»

Parla invece di «acquisti importanti» in programma durante la campagna vendite uomo AI 23/24 Daniela Kraler, titolare delle boutique Franz Kraler di Dobbiaco, Cortina d’Ampezzo e Bolzano: «Abbiamo aumentato il budget del 20% in ragione dell’incremento delle vendite registrato lo scorso anno, pari al 30%. Vogliamo essere ben approvvigionati». Il 2022 si è rivelato un anno positivo «anche per la collezione uomo che solitamente ha performance leggermente inferiori al womenswear» dice Kraler. Che dopo aver visto le sfilate di Milano ha aspettative positive sull’inverno 23/24: «Ho visto cappotti fluidi, un ritorno delle fantasie come il Principe di Galles. Collezioni semplici ed eleganti». La famiglia Kraler ha da poco inaugurato il concept chalet Ria de Saco a Cortina “allargandosi” al business dell’hospitality e del food e aprirà a breve un nuovo multibrand nel centro di Bolzano: «Un’occasione colta al volo per dare ancora più visibilità ai nostri partner. È il secondo negozio in città per noi: qui trasferiremo le collezioni di lusso. Per il primo store, invece, stiamo lavorando a un progetto sui temi sportswear», chiosa l’imprenditrice.

Fonte: Il Sole 24 Ore