I diamanti di De Beers ora sono una zavorra per i conti di Anglo: cessione in vista?

Diamanti e platino non sono più preziosi come un tempo per Anglo American. Al contrario, sono diventati una palla al piede e il gigante minerario – sempre più in crisi – potrebbe essere tentato non solo di ridimensionare le attività in questi settori, come ha già iniziato a fare, ma forse addirittura di liberarsene.

Le speculazioni su una possibile vendita di De Beers in particolare circolano già da qualche tempo. E sono destinate a riaccendersi dopo che Anglo giovedì 21 ha annunciato svalutazioni per 2,4 miliardi di dollari, di cui 1,6 miliardi relativi alla società diamantifera, e l’intenzione di sottoporre ad un’approfondita «revisione» l’intero portafoglio di progetti e partecipazioni del gruppo.

Al termine del processo, che durerà circa un anno, «assolutamente nulla è escluso», ha affermato il ceo Duncan Wandblad, che fino a poco tempo fa respingeva ogni ipotesi di dismissioni. «Ciascun asset deve avere un ruolo in ogni fase del ciclo, nessuno può essere buono solo quando si è al picco (del ciclo)», ha aggiunto, intervistato da Bloomberg Tv.

Il bilancio di Anglo American ha risentito delle pesanti svalutazioni, che hanno interessato anche le attività nel nickel di Barro Alto, in Brasile, per 800 milioni di dollari. I profitti nel 2023 sono crollati del 94%, a 283 milioni, ha comunicato il gruppo, mentre il risultato operativo (Ebitda) si è ridotto di oltre il 30%, a 10 miliardi, in linea con le attese. La redditività ormai dipende per tre quarti da minerale di ferro e rame (e anche in questi ambiti nei mesi scorsi sono emerse difficoltà operative).

Tutti i big minerari, da Bhp a Rio Tinto a Glencore, hanno accusato l’impatto della discesa dei prezzi delle materie prime e molti hanno tagliato i dividendi: cosa che ha fatto anche Anglo, riducendoli a 0,96 dollari per azione (-52%).Le miniere di nickel si stanno rivelando un problema per chiunque: le quotazioni del metallo si sono dimezzate in un anno a causa dell’enorme sviluppo della produzione in Indonesia, che ha messo fuori mercato la maggior parte delle operazioni nel resto del mondo.Ma Anglo American è ulteriormente penalizzata da difficoltà specifiche, in gran parte legate ad attività che la distinguono dai concorrenti e che in passato erano considerate punti di forza.

Fonte: Il Sole 24 Ore