Il battaglione Azov si è arreso ai russi, che fine faranno i militari? Scambio di prigionieri o processo?

A bordo dei pullman, secondo quanto dimostra un video dell’agenzia Reuters, c’erano anche delle donne. Alcune indossavano uniformi verde oliva, così come la maggior parte degli uomini. Tutti sembravano esausti. Uno era appoggiato a sacchi da viaggio accatastati sul pavimento.

Destino incerto

Cosa accadrà ora ai combattenti non è chiaro. Il Cremlino ha affermato che Putin aveva personalmente garantito che i prigionieri sarebbero stati trattati secondo gli standard internazionali e funzionari ucraini hanno affermato che avrebbero potuto essere scambiati con prigionieri russi. Tuttavia questo scenario non sembra al momento così realistico. L’agenzia di stampa Tass ha riferito che un pool russo avrebbe interrogato i soldati, molti dei quali membri del battaglione Azov, nell’ambito di un’indagine su quelli che Mosca chiama «crimini del regime ucraino». Il leader separatista di Donetsk Denis Pushilin ha affermato che sarà un tribunale a decidere il destino dei combattenti ucraini che si erano arresi presso l’acciaieria Azovstal a Mariupol.

Sebbene, come ricorda la Reuters, entrambe le parti parlassero di un accordo in base al quale tutte le truppe ucraine avrebbero abbandonato le acciaierie, molti dettagli non sono chiari o non sono ancora pubblici, incluso quanti combattenti siano ancora all’interno e se sia stata concordata una forma di scambio di prigionieri.

«Animali da giustiziare»

A dispetto delle speranze ucraine le voci che si sollevano dalla Russia sono di tutt’altro tenore rispetto a un accordo di scambio. I parlamentari si sono espressi contro qualsiasi scambio di prigionieri, e Vyacheslav Volodin, presidente della Duma di Stato, la camera bassa russa, ha dichiarato: «I criminali nazisti non dovrebbero essere scambiati». Ma ci sono anche posizioni più estreme, come quella di Leonid Slutsky, uno dei negoziatori della Russia nei colloqui con l’Ucraina, che ha definito i combattenti usciti dall’acciaieria Azovstal «animali in forma umana» e ha affermato che dovrebbero essere giustiziati.

Da Kiev si cerca, invece, un difficile accordo. E in merito alle preoccupanti dichiarazioni provenienti da Mosca, il vice ministro della Difesa ucraino Hanna Maliar afferma che gli appelli a processare per crimini di guerra alcune delle persone prelevate dalle acciaierie «sono stati fatti molto probabilmente per la propaganda interna della Russia».

Fonte: Il Sole 24 Ore