Il Torino Film Festival spegne 40 candeline: ecco il programma

Una ricorrenza da celebrare al meglio: quest’anno il Torino Film Festival spegne ben quaranta candeline e si prepara a offrire al suo pubblico un cartellone ricco di titoli importanti.
In programma dal 25 novembre al 3 dicembre, l’edizione 2022 della kermesse piemontese è composta, come sempre, da numerose sezioni, a partire dal concorso lungometraggi costituito da dodici titoli divisi tra opere prime, seconde e terze: tra questi “La lunga corsa”, opera seconda di Andrea Magnani, che si presenta come un racconto di formazione carcerario, ma si segnala anche “War Pony”, esordio di Riley Keough e Gina Gammell che racconta una comunità di nativi americani e ha già ottenuto la Caméra d’or al Festival di Cannes.

Ampio spazio è riservato ai documentari: nel gruppo degli internazionali sono previsti i nuovi lavori del regista argentino Mariano Llinás (“Corsini interpreta a Blomberg y Maciel”) e del portoghese João Pedro Rodrigues (“Where Is This Street? Or With No Before and After”, realizzato insieme a João Rui Guerra da Mata), mentre tra gli italiani una menzione speciale per Francesco Patierno (“Svegliami a mezzanotte”), Luca Ferri (“Vita terrena di Amleto Marco Belelli”) e per la coppia Massimo D’Anolfi-Martina Parenti con “Una giornata nell’archivio Piero Bottoni”.

Grandi nomi fuori concorso

Il fuori concorso è la parte di maggior appeal di tutta la kermesse, grazie in particolare alla presenza dei nuovi film di alcuni grandissimi autori come Werner Herzog (“The Fire Within: A Requiem for Katia and Maurice Raff”), Aleksandr Sokurov (“Fairytale”), Jerzy Skolimowski (“EO”), Lav Diaz (“A Tale of Filipino Violence”) e Alain Cavalier (“L’amitié”).

A questi nomi ampiamente affermati, si associano quelli di registi che stanno facendo sempre più strada in questi anni, come l’islandese Hlynur Palmason, l’argentino Santiago Mitre e il francese Quentin Dupieux.Ampia anche qui la partecipazione di nomi italiani di rilievo come Antonio Rezza, Daniele Vicari e Pappi Corsicato, senza dimenticare le valide produzioni hollywoodiane come “Empire of Light” di Sam Mendes, “She Said” di Maria Schrader e “Daliland” di Mary Harron.Omaggio a Malcolm McDowell

Tra gli omaggi del festival, uno è pensato per Malcolm McDowell, l’attore inglese salito alla ribalta internazionale già al suo esordio nel 1968 come protagonista assoluto del film “If…” (Palma d’oro a Cannes) del suo regista e mentore Lindsay Anderson che lo dirigerà in seguito in “Oh Lucky Man!” (1973) e in “Britannia Hospital” (1982). Ma il ruolo che lo consegnerà all’eternità della storia del cinema è senza dubbio quello di Alex in “Arancia meccanica” (1971) di Stanley Kubrick: McDowell riceverà il Premio Stella della Mole conferito dal Museo Nazionale del Cinema.Infine, da segnalare anche la presenza di varie masterclass con nomi fondamentali del cinema contemporaneo. Gli ospiti su questo versante saranno lo stesso Malcolm McDowell, poi Paola Cortellesi, Toni Servillo, Paolo Sorrentino, Mario Martone, Noemi, Pilar Fogliati e Giovanni Veronesi: ognuno di loro racconterà il suo punto di vista e, in particolare, il suo rapporto con il mondo del cinema.

Fonte: Il Sole 24 Ore