Insetti nocivi per gli ortaggi: dall’Enea uno strumento per prevenirne la diffusione

Una nuova tecnologia smart per salvaguardare pomodori, melanzane e patate dagli insetti del sud America che a causa del riscaldamento climatico arrivano anche in Europa. È il caso della tignola del pomodoro (Tuta absoluta, specie subtropicale originaria del Sud America, in particolare del Perù, dove è stata inizialmente identificata ad oltre 3mila metri di altitudine) in grado di colpire pomodoro, patata melanzana. Lo studio realizzato dall’Enea assieme all’università di Berkeley (nell’ambito del progetto Med Gold di cui l’agenzia di ricerca italiana è coordinatore) ha messo in campo una tecnologia per prevedere il potenziale invasivo in Europa e in Nord Africa ma anche in aree non ancora colpite dalla tignola del pomodoro.

«Abbiamo utilizzato modelli demografici basati sulla fisiologia che – spiega Luigi Ponti, ricercatore del Laboratorio Enea di Sostenibilità, qualità e sicurezza delle produzioni alimentari – simulano la dinamica di popolazione di questi insetti in relazione agli scenari di cambiamento climatico e alle condizioni meteorologiche, compresi gli effetti di umidità e radiazione solare sulle temperature microclimatiche sperimentate dalle larve e dalle pupe all’interno della foglia».

La tecnologia utilizzata dall’Enea «proietta la biologia stessa delle specie nel clima futuro, consentendo sia una maggiore affidabilità dei risultati sia la possibilità di valutare anche eventuali strategie di controllo e di eradicazione a livello territoriale». Un risultato importante considerato che il potenziale invasivo della Tuta absoluta è stato identificato nel 2006 con l’ingresso in Spagna e in pochi anni ha percorso «circa 4mila chilometri raggiungendo ogni angolo del bacino del Mediterraneo, per poi espandersi a livello globale, dove ha causato anche problemi di sicurezza alimentare».

Non solo, secondo lo studio dei ricercatori italiani, in dieci anni Tuta absoluta è arrivata a colpire il 60% della superficie mondiale di coltivazione del pomodoro, che comprende sei tra i dieci principali Paesi produttori (India, Turchia, Egitto, Iran, Italia e Spagna). E di recente «anche la Cina». «All’inizio nel 2006, i dati relativi alla ‘biologia termica’ di Tuta absoluta erano disponibili solo per temperature superiori ai 12 gradi – argomenta il ricercatore –. Solo dopo l’invasione dell’Europa centrale, avvenuta nel 2015, gli studi sono stati ampliati al di sotto di quella soglia. Ma solo nel 2019 è stato evidenziato come Tuta absoluta possa sopravvivere a temperature sottozero, cosa che conferisce a questa specie un potenziale invasivo molto elevato e purtroppo sottovalutato»

.Da qui la necessità di trovare nuovi strumenti di studio individuare nuovi percorsi. E gli ulteriori passi in avanti. «Abbiamo ottenuto risultati straordinari – aggiunge ancora -: per effetto del riscaldamento climatico, secondo le nostre previsioni, al 2040 questo insetto si espanderà in modo considerevole verso nord e verso est in Europa, fino ad arrivare a zone dell’Eurasia ancora indenni. Con questo studio vogliamo offrire un strumento efficace per migliorare la nostra capacità di prevenzione e di mitigazione delle attuali e future minacce all’agricoltura, come le specie esotiche invasive, che purtroppo tendono in genere a peggiorare per effetto dei cambiamenti climatici».

Fonte: Il Sole 24 Ore