Isole Cìes, leggende, tesori e natura nel mare della Galizia

Sbarcare sulle isole Cíes, nel nord ovest della Spagna, significa fare un viaggio nel tempo. Tra storia e leggenda i racconti riportano a periodi lontani, quando questi piccoli lembi di terra furono ritrovo di pirati e si narra che nelle acque antistanti siano affondate decine di galeoni carichi d’oro. La realtà è che il tesoro è accessibile a tutti e si trova alla luce del sole. Luogo di interesse naturale e paesaggistico, le Cíes sono considerate una riserva unica di incantevole bellezza e custode di diversi ecosistemi costieri e subacquei, famose per detenere i migliori fondali atlantici spagnoli.

Un paradiso naturale

Questo gruppo di isole, che si trovano al largo delle coste di Vigo, sono l’attrazione principale del Parco Nazionale Marittimo-Terrestre Isole Atlantiche della Galizia, che comprende altri tre arcipelaghi: Sálvora, situato nella provincia di A Coruña; Cortegada e Ons, situati nella provincia di Pontevedra. Aperte al pubblico, ma per un numero ristretto di visitatori giornalieri, le Cíes si raggiungono in quaranta minuti di traghetto dal porto di Vigo, a cui si arriva facilmente in auto o con mezzi pubblici sia dall’aeroporto spagnolo di Santiago de Compostela sia da quello portoghese di Porto.

L’arcipelago e le isole

L’arcipelago delle Cíes è formato dalle isole di Monteagudo, Faro e San Martiño e dagli isolotti di Boeiro, Penela dos Viños, Carabelos e Ruzo. È un paradiso naturale selvaggio e sorprendente che, dal versante orientale, offre viste sull’estuario di Vigo e spiagge riparate, mentre dal versante occidentale, presenta ripide scogliere che si ergono a oltre centocinquanta metri sul livello del mare. Uno scenario incontaminato e disabitato, dominato dall’incontro fra la roccia e l’oceano, tutelato e protetto perché custodisce un prezioso tesoro dal punto di vista naturalistico. La varietà di paesaggi che si possono contemplare in questo spazio ristretto è inimmaginabile, l’ambiente fragile delle dune, i fondali marini, le scogliere, le spiagge, il bosco. I preziosi ecosistemi del Parco Nazionale Marittimo-Terrestre Isole Atlantiche della Galizia ospitano una grande varietà di flora e fauna, entrambe hanno trovato qui un ambiente indisturbato per prosperare. La vegetazione, protetta dal vento e dalla salsedine, presenta piante adattate ed è dominata dalla macchia mediterranea e da arbusti come pini, acacie ed eucalipti. La fauna è invece rappresentata in primis dagli organismi marini e da uccelli come gabbiani e cormorani. Una stretta lingua di terra spagnola su cui si trova una delle spiagge più belle del mondo, come l’ha definita The Guardian, ossia la Praia das Rodas: una mezzaluna perfetta di sabbia soffice e bianca lunga un chilometro e circondata da piccole dune, a loro volta limitate da un bosco autoctono, che riparano una baia di acqua turchese. Oltre che rilassarsi sulla spiaggia o praticare attività sportive quali il kayak e lo snorkeling, il suggerimento per comprendere meglio la diversità degli ambienti naturali delle Cíes, è quello di percorrere a piedi alcuni itinerari – ben segnalati e adatti a tutti – e raggiungere i punti più panoramici: il sentiero che porta al Monte Faro è il più lungo perché richiede due ore e mezza totali di camminata; mentre quelli di Faro da Porta, Alto do Príncipe e Monteagudo prevedono un’ora e quarantacinque minuti di movimento.

La leggenda del grande tesoro affondato

Sulle Cíes la presenza incostante dell’uomo è documentata, con testimonianze di insediamento, dall’età del bronzo fino alla metà del XX secolo, quando le dure condizioni dell’ambiente rispetto a quelle sulla terraferma hanno portato a un graduale spopolamento. In età moderna le isole subirono invasioni da parte di turchi, tunisini e inglesi che le resero un luogo molto insicuro, con continue incursioni di pirati e corsari, tra cui quelle del famoso Francis Drake. È stata in particolare la battaglia navale di Rande, combattuta nel 1702 nel corso della guerra di successione nelle acque della baia di Vigo tra la flotta anglo-olandese e quella franco-spagnola, ad alimentare la leggenda dei tesori sommersi. Curiosi e avventurieri di tutto il mondo sono ancora oggi affascinati dall’ipotesi che nelle acque antistanti la Ría di Vigo siano affondati galeoni carichi d’oro.

Come e quando visitarle

Negli ultimi decenni il boom turistico delle Cíes ha portato ad una maggiore tutela delle isole con una normativa molto stringente e regole da rispettare per proteggere l’intero ecosistema. Per controllare il rispetto della quota massima di visitatori giornalieri, occorre richiedere una autorizzazione gratuita alla Xunta de Galicia, che può essere ottenuta online anche tre mesi prima della data di arrivo tramite questo sito o tramite l’acquisto dei biglietti del traghetto delle compagnie di navigazione autorizzate. I traghetti – in partenza da Vigo e da Cangas – sono normalmente in funzione da fine maggio a settembre, in occasioni speciali quali la settimana di Pasqua, e nei giorni festivi durante l’inverno; prima della partenza si consiglia sempre da verificare le previsioni meteo marine. Oltre alla possibilità di visitare le Cíes in giornata, dal 15 maggio al 14 settembre, si può pernottare presso il Camping Islas Cíes, che dispone di un ristorante, con la propria tenda o noleggiandola in loco. L’esperienza del campeggio rende ancora più magica la scoperta di questo luogo; chi vi soggiorna può usufruire anche di un percorso di osservazione astronomica notturna. Essendo infatti il Parco Nazionale Marittimo-Terrestre Isole Atlantiche della Galizia una destinazione con basso inquinamento luminoso, è possibile contemplare il cielo di notte ed osservare costellazioni e pianeti accompagnati da una guida esperta. Che sia sotto le stelle o alla luce del sole, il tesoro delle Isole Cíes è davvero accessibile a tutti.

Fonte: Il Sole 24 Ore