Jack Ma riappare in un incontro virtuale: Alibaba vola in borsa

Rispunta dal cono d’ombra Jack Ma, il tycoon fondatore di Alibaba, in un incontro virtuale con un centinaio di insegnanti di uno sperduto villaggio di campagna. I titoli di Alibaba a borse aperte si sono immediatamente apprezzati (+8,52% a Hong Kong), segno del peso specifico di questa figura carismatica per l’economia cinese. Jack Ma era sparito dalle scene da quando, il 24 ottobre, aveva osato contestare apertamente in un meeting finanziario a Shanghai – l’ormai famoso discorso del Bund – le politiche delle autorità governative, ovviamente, in campo finanziario.

La reazione

Pochi giorni dopo, le stesse autorità hanno bloccato l’Ipo dei record da 35 miliardi di dollari a Shanghai e Hong Kong della piattaforma di pagamenti Ant Group. Motivo? Troppi prodotti bancari e finanziari. Le piattaforme non sono banche, era l’assunto. Le commistioni vanno eliminate entro l’anno ripulendo le piattaforme, pena la sospensione delle attività. Ma non è finita: Pechino ha deciso di guidare lo sviluppo dell’economia digitale, prima con la nuova legge sul microlending che ha affossato Ant Group & co., poi con un’applicazione severa dell’Antirust, infine con le tasse in cantiere sull’e-commerce, un settore che copre un terzo del Pil cinese. Con il crollo dell’Ipo a novembre, fine della storia: Jack Ma, uno degli uomini più ricchi al mondo, ha perso 7 miliardi su un patrimonio personale che all’inizio di gennaio era di 50,6 miliardi di dollari secondo il Billionaires Bloomberg Index.

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Un silenzio sospetto

Adesso concede un’apparizione flash, per parlare a un centinaio di professori di una sperduta località cinese. Rompe il silenzio, ma è in linea con la sua vocazione a sostenere la causa delle aree rurali della Cina, per le quali l’e-commerce è stata un’arma di sviluppo. Caduto in disgrazia? In fuga per debiti? Le voci sulla sua scomparsa si erano rincorse sui social. Jack Ma, uno che per le sue capacità manageriali in Cina viene addirittura studiato nelle università, non si è nemmeno presentato al reality show creato da lui stesso e di cui era giudice, «Africa’s business heroes», ufficialmente a causa della sua agenda troppo fitta di impegni. Una figura scomoda, di certo, per il Governo di Pechino, cresciuta troppo anche dal punto di vista mediatico. Che torna sulle scene questa volta all’insegna del low profile. La saga continua.

Fonte: Il Sole 24 Ore