Le linee guida di Londra: se il minore vuole vaccinarsi, non conta il no dei genitori

Il personale sanitario inglese potrà decidere se i bambini riceveranno o meno un vaccino anti Covid, stante il loro consenso e malgrado l’eventuale contrarietà dei genitori. Secondo le linee guida del Governo pubblicate mercoledì 15 le vaccinazioni nell’età compresa tra 12 e 15 anni saranno somministrate dalle squadre del Servizio di immunizzazione dell’età scolare (Sais) che già effettuano vaccinazioni contro l’influenza e il papillomavirus umano (Hpv) nel Paese. In capo alle scuole rimane soltanto il dovere di messa a disposizione di un apposito spazio fisico e di distribuire informazioni e moduli di consenso alle famiglie.

Il presupposto della “competenza di Gillick”

Perché si possa procedere è necessario accertare la sussistenza nel caso specifico della cosiddetta “competenza di Gillick”, quando cioè i bambini di età inferiore ai 16 anni «possono acconsentire al proprio trattamento se si ritiene che abbiano abbastanza intelligenza, competenza e comprensione per valutare appieno ciò che è coinvolto nel loro trattamento».

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Scuole escluse dalla responsabilità

Mentre le scuole possono ospitare i servizi di immunizzazione, non sono responsabili di assicurare il consenso dei genitori o dei bambini, di valutare la cosiddetta “competenza di Gillick” o di mediare tra genitori e bambini che possono essere in disaccordo sul consenso. Come spiegano letteralmente le linee guida, questo è il ruolo proprio degli sanitari del Sais, che hanno vasta esperienza e competenze per gestire questioni del genere. La responsabilità legale per l’offerta di vaccini Covid a bambini e ragazzi è del Sais e non della scuola.

L’autorizzazione al consenso informato

Nel sistema di regole in vigore nel Regno Unito i genitori possono rifiutarsi di far vaccinare i figli. La vaccinazione non è obbligatoria, anche se i genitori saranno invitati a dare il consenso. Dal canto loro i bambini possono manifestare la volontà di fare il vaccino e avere la capacità di firmare essi stessi il consenso informato. Stando alle linee guida i genitori dovrebbero essere incoraggiati a parlare con i loro figli in anticipo così da costruire, auspicabilmente, una soluzione condivisa sul consenso entro la sessione di vaccinazione.

I limiti stabiliti dalla legge

Ma cosa succede se un genitore è contrario ma il bambino vuole essere vaccinato? I giovani che comprendono appieno cosa comporti un determinato atto, come nella fattispecie della vaccinazione, possono a norma di legge dare l’autorizzazione. Se non è stata data dal genitore ma il bambino vuole essere vaccinato ed è giudicato competente da un operatore sanitario, il minore può ancora essere vaccinato. In questa evenienza l’operatore sanitario farà ogni sforzo per contattare i genitori prima di procedere cercando di raggiungere un’intesa. Tuttavia, si trova espressamente scritto, il genitore non può annullare la decisione di un bambino che soddisfi appieno i criteri previsti dalla normativa.

Fonte: Il Sole 24 Ore