Le potenzialità dell’Intelligenza artificiale, un supporto per il lusso dal retail alla formazione

Un driver per la sostenibilità e per la formazione. Con applicazioni concrete già in fase di utilizzo o di sperimentazione. La tecnologia è uno strumento chiave attraverso il quale le aziende del settore moda e lusso sono riuscite ad evolversi in modo efficiente, rimanendo al passo con i bisogni dei consumatori e, talvolta, riuscendo ad anticiparli.

L’impiego dell’intelligenza artificiale è possibile sia per migliorare l’efficienza del retail sia per formare i dipendenti. «L’IA, insieme ad altre tecnologie, oggi è uno strumento di velocizzazione e di aiuto – ha spiegato Paolo Vannuzzi, responsabile vertical marketing Clienti Top Private di Tim Enterprise –. Per esempio è possibile utilizzarla come supporto alla vendita sia attraverso l’analisi di dati che possono essere d’aiuto allo store manager sia, pensando all’intelligenza artificiale generativa, alla creazione di contenuti che coinvolgano l’utente». Non è tutto: «Le tecnologie sono fondamentali anche sul piano della formazione – ha aggiunto Vannuzzi –. In questo ambito, la nostra piattaforma di streaming immersivo può ricreare l’esatto contesto di un punto vendita e dei prodotti e lo fa contando sulle infrastrutture e sulla rete 5G che Tim può offrire».

Quando si parla di tecnologia si pensa inevitabilmente al business digitale che negli anni è cresciuto. L’approccio, però, deve essere integrato: «Il nostro ruolo è quello di unire competenze trasversali. Le tecnologie sono spesso estere ma noi puntiamo a valorizzare l’approccio italiano: il gusto estetico, la cura del dettaglio, che è qualcosa di unico e innato», ha spiegato Alberto Arcolin, ceo di Celeste Commerce Hub, nato nel 2022 dalla fusione tra FiloBlu (Gradiente Sgr)e Diana Corp. «La nostra forza sta nel saper mettere a sistema le diverse competenze al nostro interno – ha sottolineato il manager –. Lo facciamo attraverso la condivisione di metodi, flussi e procedure aziendali e attraverso una formazione continua. La relazione con il cliente, invece, è basata su inclusività e fiducia».

L’innovazione è inoltre un vòlano nel percorso delle aziende verso la sostenibilità. Attraverso una serie di applicazioni concrete utili anche al consumatore. Lo ha spiegato bene Sergio Scornavacca, direttore industry Minsait in Italia e ad di Net Studio (Gruppo Indra) che proprio al Luxury Summit 2024 ha annunciato l’accordo di Minsait con Circular per sviluppare una proposta di Sustainable Product Declaration: «Con questo progetto forniamo ai marchi un aspetto differenziale e mettiamo nelle mani del consumatore tutte le informazioni sul prodotto, così che possa decidere in modo responsabile. Le reti neurali consentiranno un sustainable design, e di monitorare e aggiornare gli impatti sull’intero ciclo di vita del prodotto, nonché eventuali variazioni e miglioramenti nelle fasi di progettazione, produzione, commercializzazione e utilizzo».

Fonte: Il Sole 24 Ore