L’Eurotunnel compie trent’anni e apre a nuove compagnie ferroviarie

In trent’anni, dentro questa galleria, sono transitati oltre 500 milioni di passeggeri. In realtà l’Eurotunnel è un sistema formato da tre gallerie: 2 per la circolazione dei treni (ciascuna con un binario singolo) e una di servizio, che ha il doppio scopo di fornire accesso agli operai addetti alla manutenzione e di assicurare una via di fuga in caso di emergenza, come l’incendio che nel 2008 ha provocato quattordici feriti, di cui sei intossicati.

La costruzione

Il Riccardo II di William Shakespeare lo definiva il «fossato che difende la nostra casa contro l’invidia di terre meno felici» e in effetti, per l’Inghilterra, il Canale della Manica è sempre stato un ostacolo naturale, invalicabile contro ogni tentativo di invasione: l’Invincibile Armada spagnola, la Francia di Napoleone, le truppe naziste di Hitler. Una lingua di mare, lunga 560 chilometri e larga 34 nel suo punto più stretto tra Dover e Calais che, attraverso la costruzione del tunnel sottomarino, è divenuta una via per collegare il mondo britannico al continente e un’infrastruttura strategica che ha favorito lo sviluppo economico della macroregione.

I primi progetti per unire Francia e Inghilterra risalgono al 1750, mentre i primi lavori sono datati 1880, quando si scavò su entrambe le sponde per 1.800 metri, prima che il cantiere fosse sospeso per mancanza di fondi.Altri tentativi andarono a vuoto. Poi, nel 1957 l’ingegnere francese Louis Armand fondò il Channel Tunnel Study Group, una società che propose un’opera composta da due tunnel ferroviari e una galleria di servizio.

I lavori furono abbandonati nel 1975 dopo appena 250 metri di scavi, ma sarebbero divenuti il punto di partenza del progetto definitivo, riproposto da Margaret Thatcher nel 1985. Stavolta i lavori, avviati nel 1987, furono affidati a un consorzio franco britannico di società private e da allora ebbe inizio la costruzione di un’opera maestosa, partita con un budget iniziale di tre miliardi di sterline, interamente privati, e conclusa con un costo stimato di 10 miliardi di sterline, pari a circa 11,5 miliardi di euro. Il ponte sullo Stretto, a puro titolo di esempio, dovrebbe costare circa 13,5 miliardi di euro (più un ulteriore miliardo di opere accessorie).

A scavare sotto il mare furono due squadre di 4mila uomini: gli inglesi partirono da Cheriton, un piccolo comune vicino Folkestone nel Kent, i francesi da Coquelles, nei pressi di Calais. Per realizzare i tunnel vennero utilizzate 12 macchine scavatrici; le più veloci erano in grado di scavare 75 metri e 36mila tonnellate di roccia al giorno. Le pareti interne del tunnel vennero ricoperte con oltre 750mila lastre di cemento e granito, sufficienti per rivestire oltre cento palazzi. Al cantiere lavorarono in tutto 13mila persone, tra tecnici e ingegneri, fino al 1° dicembre del 1990, quando le due gallerie si incontrarono e il tunnel venne unito.

Fonte: Il Sole 24 Ore