Macron, rivedere carta diritti Ue e Schengen. Clima e digitale sfide del secolo

Il semestre francese di presidenza della Ue si baserà su tre «promesse»: democrazia, progresso e pace. Emmanuel Macron ha rotto il ghiaccio così davanti alla plenaria dell’Europarlamento a Strasburgo, nel suo discorso di introduzione dei sei mesi di guida di Parigi del Consiglio Ue. Il presidente francese ha insistito soprattutto sulla difesa della «democrazia liberale» e dello Stato di diritto, rivendicando quei «valori che, a furia di essere dati per scontati, sono divenuti fragili».

Macron ha auspicato una revisione della carta di diritti fondamentali della Ue, a 20 anni dalla sua promulgazione, includendo riferimenti più espliciti «sulla protezione dell’ambiente o il riconoscimento del diritto all’aborto». Fra altre battaglie che la Ue dovrà ingaggiare sotto la sua guida ci sono il salario minimo europeo e l’aumento della rappresentanza femminile, per colmare il gender gap che ancora penalizza le donne su scala comunitaria.

Cambiamento climatico e digitale, le due sfide del secolo

Sul secondo versante, quello ddel progresso, Macron ha evidenziato le due «sfide del secolo» che attendono la Ue. La prima è quella del cambiamento climatico, dove l’Europa ha già saputo adottare un’agenda pionieristica rispetto alla concorrenza internazionale. «È il continente che, attraverso l’obiettivo della neutralità climatica entro il 2050, ha fissato gli obiettivi più ambiziosi del pianeta- ha detto – Ora dobbiamo passare dalle intenzioni alle azioni». La seconda sfida è quella della «rivoluzione digitale», con l’urgenza di costruire in simultanea un «mercato unico digitale» e un impianto di regole che protegga diritti, libertà e privacy dei cittadini.

Europa sia«potenza futuro», protezione frontiere esterne

Macron ha ribadito poi l’importanza della autonomia strategica della Ue sullo scacchiere internazionale. «Si tratta di ritrovare assieme un’Europa che sia una potenza del futuro» ha detto Macron, sottolineando l’urgenza di una Ue «indipendente» dalle potenze internazionali. Un’emancipazione che passa, anche, da una «strategia forte per l’industria della difesa» e la prosecuzione dei progressi «iniziati con l’approvazione della bussola strategia, in complementarietà con la Nato».

Quanto alla Russia, «il dialogo deve essere franco. La sovranità è una libertà, è il cuore del nostro progetto europeo. Continueremo con la Germania, nel quadro del formato Normandia, a cercare una soluzione politica alla crisi ucraina. Veglieremo affinché l’Ue faccia sentire la sua voce sulla questione delle armi strategiche e del rispetto della sovranità europea». Fra i capisaldi della presidenza semestrale ci sarà anche la riforma del sistema di Schengen, con un rafforzamento delle frontiere esterne che ostacoli la «migrazione irregolare» verso i confini comunitari..

Fonte: Il Sole 24 Ore