Mibact, nasce Tavolo professionisti della cultura

La pandemia e i successivi lockdown hanno chiuso i luoghi della cultura. Da lunedì scorso – come previsto dalle disposizioni previste dal Dpcm del 15 gennaio – almeno i musei via via stanno riaprendo nelle zone gialle, dal lunedì al venerdì, accogliendo i primi visitatori e c’è chi, come i musei della Direzione regionale Musei Campania, ha aperto con ingresso libero per due settimane o le Gallerie degli Uffizi aperte direttamente dal direttore Eike Schmidt. Anche il Fai ha annunciato le aperture nelle tre regioni gialle, Basilicata e Capania, Toscana, ogni giovedì e venerdì, di Casa Noha a Matera, della Baia di Ieranto a Massa Lubrense (NA) e di Torre e Casa Campatelli a San Gimignano.

Ma l’inattività di questi lunghi mesi di Covid ha colpito i lavoratori garantiti, come i dipendenti del Mibact, e coloro che lavorano nelle società private, nelle associazioni e nel terzo settore e i liberi professionisti, un po’ meno garantiti e ai quali non sempre è stato possibile dare aiuto con i ristori. Per questo il MIbact ha costituito il 21 gennaio un Tavolo permanente per i lavoratori dei musei, degli archivi e delle biblioteche: “un nuovo spazio istituzionale per un costante ascolto delle esigenze dei professionisti di uno dei settori maggiormente colpiti dalla pandemia” spiega il Ministro per i Beni e le Attività culturali e per il Turismo , Dario Franceschini, che ha firmato il decreto ministeriale per la tutela dei lavoratori degli istituti e luoghi della cultura a seguito dell’emergenza Coronavirus. “In vista delle misure di rilancio – ha aggiunto Franceschini – si rafforza così il dialogo e il confronto già intrapreso dal Ministero per la definizione degli interventi di ristoro”. Il Tavolo è presieduto dal direttore generale musei Massimo Osanna ed è composto dalle organizzazioni sindacali e dalle associazioni di settore. Vi partecipano anche il direttore generale Archivi, Anna Maria Buzzi, il direttore generale Biblioteche e diritto autore, Paola Passarelli, e i rappresentanti delle istituzioni culturali in base ai temi trattati. Compito principale del Tavolo sarà quello di esaminare le problematiche connesse all’emergenza da Covid-19 nel settore di competenza per valutare l’adozione di opportune iniziative per contrastare e contenere i danni diretti e indiretti derivanti dall’emergenza sanitaria, con particolare riguardo alla tutela dei lavoratori. In base ai temi trattati potranno essere invitati a partecipare alle riunioni esperti e rappresentanti delle istituzioni, naturalmente il Tavolo opera senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica e ai componenti non spettano compensi, gettoni di presenza, rimborsi spese o altri emolumenti.

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Il digitale e le nuove professioni culturali

Proprio il giorno prima il ministro Franceschini nel corso del question time alla Camera dei Deputati aveva invitato a riflettere sulle sfide future del lavoro nei beni culturali: “Se vogliamo tenere il passo con le nuove tecnologie, con la digitalizzazione, con la semplificazione è necessario abbassare l’età media del personale e portare giovani professionalità all’interno della pubblica amministrazione. Sarà una delle scelte che il Governo e il Parlamento dovranno affrontare nei prossimi mesi. Nel fabbisogno del piano triennale 2021 – ha specificato il ministro Franceschini alla Camera martedì 20 gennaio – si è previsto il reclutamento di 250 professionalità specialistiche di qualifica dirigenziale: sono bibliotecari, archivisti, storici dell’arte, architetti, paleontologi. Già nel periodo ‪2017-18‬ – ha proseguito Franceschini – grazie a un concorso bandito nel 2016 in deroga al blocco assunzionale, sono stati assunti mille funzionari tecnici quali archeologi, architetti, bibliotecari, archivisti, esperti di promozione e formazione, che sono già mediamente giovani e di grande qualità. Il decreto Agosto – ha aggiunto il Ministro – ha inoltre previsto la possibilità di svolgere un apposito corso-concorso. È una nuova modalità, per la nostra amministrazione, per reclutare dirigenti dotati di specifiche professionalità tecniche nei settori della tutela e valorizzazione del patrimonio culturale e del paesaggio, sulla base di una collaborazione tra la Scuola del Patrimonio del Ministero e la Scuola nazionale della pubblica amministrazione ed è già in fase attuativa. In aggiunta a questo – ha concluso il Ministro – sono state adottate nell’ultimo decreto specifiche misure ispirate all’esperienza positiva di Pompei : gli istituti autonomi potranno così ricorrere a contratti di collaborazione per professionisti esperti in materia di tutela del patrimonio culturale”.

Bando Pompei per il Contemporaneo

E saranno probabilmente nuove professionalità capaci di unire studi antichi con una sensibilità contemporanea e una tecnologia avanzata a poter partecipare all’ avviso di sponsorizzazione online, aperto fino al 26 di febbraio, per sostenere l’arte contemporanea ispirata a Pompei attraverso Pompeii Committment , il progetto di sponsorship culturale ideato dall’Ufficio Fundraising del Parco Archeologico di Pompei su un modello sperimentale. Materie Archeologiche, progetto di ricerca e valorizzazione delle “materie archeologiche” custodite nelle aree di scavo e nei depositi di Pompei dovranno essere finalizzati alla costituzione progressiva di una collezione di arte contemporanea per il Parco archeologico di Pompei . L’obiettivo del progetto che si concluderà il 31 dicembre 2023, è: “costituire una squadra di lavoro, dove soggetti pubblici e privati cooperano a sostegno del progetto – spiegano dall’Ufficio di Fundraising – il primo di lungo termine dedicato alle ricerche dell’arte contemporanea a Pompei. Le opere degli artisti saranno acquisite al patrimonio dello Stato italiano, in consegna al Parco archeologico di Pompei, come collezione in-progress. Esposte e discusse in anteprima a Pompei, saranno poi presentate anche in altre sedi istituzionali, italiane ed internazionali, nei musei o in esposizioni temporanee o periodiche, oltre che accompagnate anche da un programma di seminari, conferenze e workshop”. Il valore complessivo della sponsorizzazione è determinato in 300.000 €, di cui 240.000 finalizzati al finanziamento della produzione delle opere e 60.000 per il finanziamento delle opere di allestimento e delle attività di promozione.

Il progetto è anche sulla piattaforma Art Bonus per consentire a donatori, amici e sostenitori dell’arte di partecipare con erogazioni liberali al sostegno delle creazioni artistiche contemporanee per un valore di 40.000 €. I nomi dei donatori, viene precisato, entreranno a far parte dell’universo progettuale di Pompei, beneficiando degli sgravi fiscali previsti dalle normative Art Bonus. Il soggetto privato che parteciperà come sponsor, entrerà a far parte di un tavolo tecnico e di confronto per discutere del ruolo che un partner privato può coprire all’interno di un Istituto di rilevanza come quello del Parco Archeologico di Pompei.

Fonte: Il Sole 24 Ore