Milano, la prima elettrica di Alfa Romeo è un punto di svolta per stile e tecnologia

È una di quelle auto che segnano passaggi epocali e punti di non ritorno. Modelli che dividono il pubblico tra fan e hater (spesso leoni da tastiera sui social network). Ecco Alfa Romeo Milano, la prima elettrica del Biscione (ma è anche ibrida) che prende la forma e il format di un crossover urbano e con i suoi 4,17 metri appartiene a pieno titolo al segmento B (B Suv, per la precisione) dove simboleggia anche il ritorno del marchio, sotto l’egida di Stellantis, in un settore non presidiato dai tempi della MiTo.

È un B Suv che si va a misurare con il nucleo del mercato europeo e italiano dove questo tipo di vetture sono strategiche e con concorrenti di peso. Ma le sue ambizioni sono anche extraeuropee, come ha spiegato il ceo di Stellantis, Carlos Tavares, che non esclude uno sbarco negli Usa e in Cina. Ma torniamo alla nuova Milano che sfrutta la piattaforma eCmp “multi energia” adatta ad auto elettriche o termico/ibride: la stessa usata dalle cugine Peugeot 2008 e 208, Opel Mokka/Corsa e soprattutto, visto che nascono nella stessa fabbrica polacca di Tychy, Jeep Avenger e Fiat 600. È, dunque, la prima Alfa Romeo non prodotta in Italia. Molti alfisti sono insorti su Instagram e su TikTok, ma va ribadito che la vettura è sviluppata in Italia e la condivisione di architetture meccaniche e digitali è quella che, come ha spiegato Taveres, ha permesso di tenere i costi a un livello accettabile visto che, oltretutto, non è un modello dove ci si aspettano volumi particolarmente alti. E poi la logica industriale dell’automotive di oggi è globale: prescinde dal luogo di produzione. Per esempio, un’Audi resta un’Audi anche se è prodotta a Martorell, in Spagna.

Le somiglianze con le cugine del gruppo sono poche e lo stile è decisamente originale: segna un punto di rottura con il passato, a iniziare dal frontale con il trilobo rivisto radicalmente e i fari full led a tre elementi, mentre al posteriore la firma luminosa è un elemento di distinzione. Milano è un’Alfa diversa: magari non piacerà a tutti, soprattutto ai “pasdaran del Biscione”, quelli che rimasti fermi al motore di Twin Spark mentre Milano parla la lingua degli ioni di litio, dei kWh e ha ChatGpt a bordo. Offerta in due versioni elettriche (da 156 o 240 cv, variante Veloce) e in una ibrida con trazione anteriore oppure integrale, denominata classicamente Q4. La batteria da 54 kWh assicura fino a 410 km di autonomia e può essere ricaricata con potenze massime di 100 kW in DC. Non è un valore elevato (identico a quello delle cugine del gruppo) ma sufficiente a caricare con colonnine fast in mezz’ora dal 10 all’80%.

Le ibride montano, invece, un 1.2 tre cilindri con 136 cv, turbo a geometria variabile, mild hybrid 48 Volt con un elettromotore da 21 kW inserito nel cambio automatico doppia frizione a sei rapporti. Lo schema è quello di altre mild hybrid di Stellants che, alla prova dei fatti, si comportano quasi come delle full hybrid. Secondo la casa consente di viaggiare in elettrico per oltre il 50% dei tragitti urbani.

L’unità termica, anche se Alfa Romeo non ne fa menzione è la nota Puretech by Psa, rivista in alcuni particolari, come la catena di distribuzione al posto della cinghia. Gli interni sono focalizzati sulla tecnologia digitale: il cluster strumenti è realizzato con un display da 12,25” inserito sotto il classico “cannocchiale” Alfa. Al centro della plancia, contraddistinta da bocchette d’areazione a forma di quadrifoglio, spicca l’infotainment con touchscreen da 10,25”. Si basa su un sistema operativo prioritario con interfaccia a widget, che permette l’integrazione con smartphone via Android Auto e CarPlay, utili anche per usare le mappe di Google, al posto di quelle residenti di TomTom che Stellantis si ostina a utilizzare. La guida semi-autonoma è di livello 2 e la versione Elettrica offre anche un frunk (bagagliaio anteriore) che la Ibrida ovviamente non ha. Previsti tre trim di allestimento: Techno, Premium e Sport, che offre sedili Sabelt in Alcantara. In concessionaria arriverà a giugno, al momento è ordinabile nella versione di lancio battezzata Speciale con la Ibrida che costa 30mila euro e l’Elettrica 40mila.

Fonte: Il Sole 24 Ore