«Nella proposta della Commissione Ue sull’energia incentivi abnormi al biogas»

«Il gruppo esperti Ue ha solo ristabilito alcuni semplici fatti: il gas non è ecologicamente sostenibile. Può avere un ruolo nell’uscita dal carbone ma non ha cittadinanza tra le energie rinnovabili. Se i governi seguissero le indicazioni della bozza di legge, gli obiettivi del green deal e del trattato di Parigi sarebbero entrambi irraggiungibili». Luca Bonaccorsi, direttore della Finanza Sostenibile di Transport & Environment e uno dei co-autori italiani del rapporto tecnico della Piattaforma sulla finanza sostenibile sulla bozza di atto delegato della Commissione Ue sulla tassonomia di gas e nucleare, spiega così le “raccomandazioni” che sostanzialmente bocciano il testo predisposto da Bruxelles.

«Questa bozza è anche il più grande incentivo della storia per la produzione di biogas» afferma ancora Bonaccorsi che ha un passato da investment banker ma anche di produttore di programmi radiotelevisivi sullo sviluppo sostenibile. «Per rimpiazzare il solo carbone con il biogas come prevede l’atto delegato – spiega – dovremmo destinare più del 20% della terra coltivabile europea al mais e triplicare la produzione attuale. Parliamo di una superfice grande come tutta la Francia. Se poi, come dice ancora la legge, dal 2036 volessimo sostituire tutto il gas col biogas ci vorrebbe l’80% della terra arabile. Stiamo parlando di un incentivo a produrre un disastro paragonabile solo a quello che la soia e l’olio di palma stanno causando in Asia e nell’America del sud».

«La bozza va cambiata»

Secondo Bonaccorsi «la bozza di legge non è basata sulla scienza ma sui desideri della politica e delle lobby, perciò va totalmente cambiata. Se la Commissione insistesse su questa strada – avverte – dovrà affrontare il rumoroso dissenso della società civile, della comunità scientifica e persino di quella finanziaria». Bonaccorsi se la prende anche con il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani e critica pesantemente la politica energetica del governo: «Il parere dei tecnici boccia nei fatti il piano italiano che punta sul gas e delegittima le affermazioni del ministro sul nucleare, fonte energetica esclusa senza appello dagli esperti della piattaforma. Sulla politica energetica questo governo si rivela per quello che è: un membro della parte più retriva d’Europa, un attore della conservazione, privo di visione e di contatti con la comunità scientifica».

Fonte: Il Sole 24 Ore