Nella settimana dell’inflazione Usa, Piazza Affari agguanta un +1,6%

(Il Sole 24 Ore Radiocor) – Piazza Affari chiude la settimana con un rialzo dell’1,6% nonostante la delusione per l’inflazione Usa (indici Cpi di martedì e Ppi di giovedì) che a febbraio ha rialzato di poco la testa. La maglia rosa del Vecchio Continente è però l’IBEX 35 di Madrid, che nell’ottava ha guadagnato il 2,8% grazie ai guadagni di Inditex (Zara) in scia ai conti. Segue il CAC 40 di Parigi (+1,7%), mentre restano più indietro il FT-SE 100 Londra (+0,9%) e il DAX 40 Francoforte (+0,7%). L’unico listino in negativo è l’AEX di Amsterdam (-1,2%), che accusa la frenata dei titoli tecnologici, in scia al Nasdaq di Wall Street.

Tra i settori il migliore è quello delle vendite al dettaglio (+4,7%), con diversi colossi come Zalando e Inditex che hanno dato i conti negli ultimi giorni. In rialzo anche le banche (+2,6%), sostenute dalla cautela delle banche centrali sui tassi d’interesse oltre che dal solito appeal speculativo, e le materie prime (+1,6%). In parità le telecomunicazioni, nonostante il fermento per l’accordo tra Vodafone e Swisscom. Giù i tecnologici (-3%) e il real estate (-3,1%), con gli scivoloni di diversi titoli in Germania nell’ultima settimana. Guardando più nel dettaglio all’azionario, in testa al Ftse Mib nell’ottava si piazza Iveco Group (+9,4%), dopo i rialzi a valle del piano al 2028. In positivo anche Saipem (+5,3%) e i bancari, con Banca Mps (+8,3%), Unicredit (+6,9%) – che è anche tra i migliori dell’Euro Stoxx 50 – e Bper (+5,8%). Le performance peggiori nell’ottava sono invece di Erg (-5,8%) e Diasorin (-5,4%), dopo i ribassi seguiti ai conti. Male anche Nexi (-4,8%), Stmicroelectronics (-4,7%) e Brunello Cucinelli (-4,7%), dopo la debacle di venerdì.

Venerdì chiusura in ordine sparso, focus su banche e Tlc

Per quanto riguarda, più nel dettaglio, la seduta di venerdì, le Borse europee hanno chiuso in ordine sparso, scongiurando i rischi del cosiddetto giorno delle tre streghe: a Wall Street scadono contemporaneamente i future sugli indici, le opzioni sugli indici e le opzioni sulle azioni e questo genera solitamente volatilità sui mercati. Intanto, gli analisti che mantengono alta la guardia sulle prossime mosse di politica monetaria, ancora fiduciosi su un taglio dei tassi a giugno, nonostante i dati sull’inflazione americana superiori alle attese. Positivo anche il ceo di Bofa, Brian T. Moynihan che, in un’intervista a Il Sole 24 Ore, ha detto che «la Bce e la Fed potrebbero iniziare a tagliare i tassi contemporaneamente, nel giugno di quest’anno, e procedere allo stesso ritmo per tutto il 2024, il ciclo del taglio della Bce finirà per essere molto più veloce che negli Stati Uniti».

Wall Street in calo, si ferma il rally di Nvidia

A Wall Street il Dow Jones chiude in calo dello 0,49% a 38.714,77 punti. L’S&P 500 arretra dello 0,65% a 5.117,09 punti mentre il Nasdaq perde lo 0,96% a 15.973,17 punti, con preoccupazioni in aumento sull’inflazione e la pausa nel rally di Nvidia, che si ripercuote su molti altri titoli tecnologici. Il giorno delle tre streghe inoltre potrebbe portare una maggiore volatilità. Quanto alle ipotesi di un taglio dei tassi di 25 punti base, la maggioranza degli analisti scommette su giugno sebbene – secondo il FedWatch Tool del Cme Group – la percentuale si sia un po’ ridotta rispetto al 57% di una settimana fa. In calo tutti i principali indici, il Dow Jones lo S&P 500 e il Nasdaq. Sull’azionario il titolo di Nvidia è lontano 100 dollari dai 974 dollari del record recentemente registrato. Perde terreno anche Adobe, dopo che la società di software ha fornito una guidance debole. In rialzo invece il titolo di Rivian Automotive, dopo che Piper Sandler ha alzato il suo rating e il price target, così come la società di semiconduttori Micron Technology, dopo che Citi lo ha inserito tra i titoli da acquistare, alzando poi il price target da 95 a 150 dollari grazie alla spinta dell’intelligenza artificiale.

A Piazza Affari brilla Mps, giù Cucinelli

A Piazza Affari un tema che scalda i titoli del settore bancario è quello di possibili operazioni di M&A. In questo contesto, Banca Mps ha terminato in testa al Ftse Mib in rialzo. Acquisti anche su Unicredit (+2,2%), Banca Generali (1,9%) e Banca Mediolanum (1,99%), seguita da Banca Pop Er. Realizzi su Brunello Cucinelli, all’indomani della presentazione dei conti, dopo i rialzi delle ultime sedute. Male anche Moncler in una giornata negativa per il lusso europeo, con perdite anche per Lvmh a Parigi. Prese di beneficio su Leonardo – Finmeccanica , dopo le buone prestazioni delle scorse sedute, a valle della presentazione del piano di martedì, e su Iveco Group , all’indomani del piano industriale al 2028 che ha fatto volare il titolo di oltre dieci punti. Infine, occhi puntati sul settore tlc europeo, quindi su Telecom Italia a Milano, dopo l’acquisizione di Vodafone da parte di Swisscom per 8 miliardi di euro, con l’obiettivo di integrarla con Fastweb (affiliata di Swisscom in Italia).

Fonte: Il Sole 24 Ore