New York, il mercato si muove in lieve ripresa

Una delle ultime tendenze, e New York fa sempre tendenza, è la realizzazione di edifici di lusso con club privato, ristoranti e altre amenities. «La prossima frontiera sono alcuni sviluppi che includono luxury hotel nei condomini, dove i proprietari degli appartamenti hanno accesso ai servizi, ad esempio One Highline avrà il Fasano Hotel, e il Waldorf Astoria è stato dato in gestione ad Hilton», dice Sciarra.

Secondo Douglas Elliman il mercato delle vendite residenziali di Manhattan vive una fase di aumento dei prezzi. Il prezzo mediano (esattamente a metà tra il più basso e il più alto) nell’ultimo quarter del 2023 è salito del 5,1% su 12 mesi prima, a quota 1,16 milioni di dollari, il 16% in più dei livello pre Covid. Il prezzo medio supera i due milioni. E le vendite per le quali c’è stato fermento sono quelle oltre i 5 milioni. Il resto del mercato sonnecchia, dicono da Douglas Elliman. Il prezzo mediano nel lusso è cresciuto del 27,6% da prima del Covid a 6,12 milioni.

Secondo alcuni network il prezzo mediano a Brooklyn si è attestato a quota 950mila dollari, in crescita del 2,7% nel quarto trimestre 2023 su un anno prima – periodo in cui le compravendite sono state del 20% inferiori rispetto a 12 mesi prima, mentre il prezzo medio è salito del 6,4% sul 2022 a quota 1,25 milioni di dollari. Lo sconto medio è stato del 5% circa e oltre il 50% delle compravendite ha riguardato abitazioni singole.

Conferma la pressione dei tassi di interesse sul mercato anche Riccardo Ravasini, agente immobiliare della Grande Mela con la sua Rava Realty. «Il mercato sta risentendo degli elevati tassi di interesse che rendono l’accesso ai mutui difficile per molte persone della middle class, in generale però New York City è una città molto ricca e gli immobili venduti al di sopra di una certa soglia, come ad esempio quelli “luxury”, oltre i quattro milioni, ne risentono meno» dice. Un buon termometro del mercato è la differenza tra preliminari firmati e unità disponibili sul mercato che al momento ci conferma un equilibrio tra le posizioni di venditori ed aspiranti acquirenti. «Le vendite ci sono e i numeri non sono quelli di una crisi – continua –. È un momento di attesa per chi è obbligato a passare tramite un mutuo, che aspetta il ribasso dei tassi di interesse, chi invece ha la possibilità ad acquistare cash può trovare buoni affari. Sempre che non sia tra quelli che aspettano un crollo del mercato o lo scoppio di una fantomatica bolla, che molto probabilmente non avverrà».

Sempre secondo Ravasini domina la mancanza di unità a un prezzo “accessibile” alla fascia media, «risolvibile costruendo nuovi alloggi. Compito però non semplicissimo, dati i costi molto elevati, derivanti dall’innalzamento del prezzo dei materiali, dall’inflazione e dalla scadenza ormai avvenuta due anni fa di un incentivo fiscale, il 421a, che sgravava i costruttori da alcuni costi in cambio della creazione di unità affordable nell’ambito dei nuovi progetti», dice.

Fonte: Il Sole 24 Ore