Nodo coperture su bonus di Natale, ma obiettivo resta il Cdm del 30 aprile

Governo al lavoro sulle coperture per finanziare il bonus di Natale. Depennato dal Consiglio dei ministri di martedì 23 aprile, il tredicesimo decreto legislativo della riforma fiscale – con la revisione del regime impositivo dell’Irpef e dell’Ires sui redditi agrari, da lavoro dipendente, autonomo e d’impresa – è atteso al varo il 30 aprile. O almeno questo resta l’obiettivo del governo, coperture permettendo.

Servono 100 milioni di coperture

Le proposte avanzate dal viceministro all’Economia con delega al Fisco, Maurizio Leo, prevedevano prima un contributo fino a 80 euro per i lavoratori dipendenti con redditi fino a 15 mila euro. Costo dell’intervento stimato tra i 400 e i 600 milioni di euro. La seconda ipotesi presentata al preconsiglio di martedì prevedeva un bonus di Natale fino a 100 euro da corrispondere sempre con latredicesima mensilità ai lavoratori dipendenti con redditi fino a 28mila euro con coniuge e almeno un figlio a carico, anche avuto fuori dal matrimonio riconosciuto, affidato o adottato. In questo caso il costo dell’intervento di aiuto alle famiglie era stimato in circa 100 milioni. Ma il trauma del superbonus impone oggi al governo conteggi accuratissimi e attendibili. Inoltre, di necessità virtù, un rinvio al 30 aprile avrebbe pure maggiore appeal mediatico permettendo di annunciare l’indennità di dicembre alla vigilia della festa del Lavoro del primo maggio.

Risorse dagli incassi del concordato preventivo biennale per gli autonomi

A patto che si trovino le risorse, visto che la disposizione delle ultime bozze di finanziare il bonus con gli incassi del concordato preventivo biennale per gli autonomi non ha passato l’esame tecnico per delle incongruenze temporali che invitano alla prudenza: l’ammontare andrebbe infatti indicato in un decreto del ministero dell’Economia entro il 15 novembre ma il primo acconto per i versamenti del concordato è previsto il 30 novembre. Inoltre la certezza di questo gettito sarà nota solo agli inizi del 2025, mentre il bonus essendo legato alla 13esima andrebbe erogato a dicembre. Da qui la necessità di ulteriori approfondimenti.

Le altre misure del decreto

Intanto l’esecutivo si appresterebbe a riportare al 10%, dall’attuale 5%, l’aliquota dell’imposta sostitutiva per i premi di produttività fino a 3 mila euro lordi. Una misura della quale hanno beneficiato circa 3,5 milioni di dipendenti. Tra le altre misure del decreto legislativo c’è, sul fronte dei professionisti, anche le norme per la neutralità fiscale sulle operazioni di aggregazione per favorire la crescita degli studi. Nel provvedimento, tra le altre novità, la revisione dei redditi agrari e dei redditi da lavoro autonomo, spese, rimborsi, ma anche plusvalenze sulle aree edificabili ricevute in donazione.

Fonte: Il Sole 24 Ore