Bollette, l’Arera rafforza la vigilanza sul rientro in maggior tutela: «Lavoriamo per ridurre al massimo i tempi»

Vigilanza massima sui tempi per il rientro in maggior tutela nel mercato dell’elettricità. A garantirlo è stato il presidente dell’Autorità per l’energia, le reti e l’ambiente, Stefano Besseghini, nel corso dell’audizione in Commissione Attività produttive della Camera, la terza sollecitata dal presidente Alberto Gusmeroli (Lega) a valle di una serie di istanze presentate da cittadini e consumatori. «Cercheremo di minimizzarli nella dimensione in cui è possibile farli», ha spiegato Besseghini rispetto alla tempistica del ritorno che, lo ricordiamo, può essere attivato fino al prossimo 30 giugno e deve essere richiesto all’esecente la maggior tutela del Comune in cui si trova la fornitura. Quest’ultimo può essere rintracciato in tre diversi modi, ha ricordato il presidente dell’Autorità, attraverso il motore di ricerca ad hoc, disponibile sul sito dell’Arera, ma anche telefonicamente utilizzando il numero verde gratuito dello Sportello per il Consumatore Energia e Ambiente (800 166 654).

L’iter fissato dalla regolazione

Sui tempi dell’attivazione, Besseghini ha innanzitutto spiegato che l’iter per il passaggio è quello fissato dalla regolazione secondo cui «se la richiesta perviente entro il 10 del mese “n”, allora l’attivazione scatta dal primo del mese “n+1”. Noi abbiamo il monitoraggio del Sistema informativo integrato dove vengono trasmesse le comunicazioni dello switching (il cambio di fornitore, ndr) e abbiamo detto agli operatori che devono essere solleciti nel processare le richieste». Quanto alla tempistica di quest’ultimo tassello, davanti alle sollecitazioni dei parlamentari che chiedevano iter molto ridotti, il presidente dell’Arera ha rimarcato «che i tempi con cui gli operatori processano questo tipo di informazioni dipende dal volume di dati che ricevono».

La comunicazione dell’Arera

Rispetto poi alle comunicazione sul rientro in maggior tutela, Besseghini ha spiegato che «l’informazione da noi veicolata è finalizzata a indicare tutti i canali che i gestori mettono a disposizione, dallo spazio fisico al contact center, fino al sito web. Noi abbiamo dato indicazione, nel chiarimento di qualche settimana fa, che i meccanismi di trasferimento dell’informazione non devono prevedere barriere all’accesso. Teniamo monitorati i siti dei principali operatori e facciamo un puntuale intervento di sollecitazione qualora i meccanismi siano ancora macchinosi».

La tempistica dell’invio

Il presidente dell’Arera ha poi chiarito che, sul fronte dell’invio della domanda, «farà fede la prima documentazione che il consumatore è in grado di produrre e, trattandosi di una mail, invio e ricezione da parte dell’operatore dovrebbero essere contestuali. Ma, se sarà necessario, stresseremo l’elemento della notifica della ricezione da parte del gestore».

La documentazione per il cambio di fornitore

Quanto alla documentazione da presentare – Gusmeroli ha fatto riferimento a un presunto caso Roma elencando tutta una serie di documenti da produrre per effettuare il rientro, incluso il certificato catastale – Besseghini ha spiegato che la richiesta di queste informazioni, peraltro formulata anche da altri operatori, è prevista dalla legge per certificare il titolo di utilizzo dell’immobile sia nel regime di maggior tutela che nel mercato libero.

Fonte: Il Sole 24 Ore