Parmigiani Fleurier archivia un 2023 con risultati da record

Manca poco all’apertura di Watches and Wonders di Ginevra, la fiera più importante del settore orologiero. Dal 9 al 15 aprile, tra i 54 marchi partecipanti ci sarà anche Parmigiani Fleurier, maison indipendente fondata nel 1996 di proprietà di Sandoz Family Foundation (tra i suoi asset ci sono l’industria farmaceutica con la Novartis, l’hotellerie di lusso in Svizzera e attività filantropiche nel campo dell’arte e della cultura), che a partire dal 2021, anno di arrivo come ceo dell’italiano Guido Terreni, è cresciuta in modo costante.

Il manager spiega questo percorso: «Il 2023 è stato l’anno record per la marca e siamo anche arrivati al break even. In tre anni siamo passati dal registrare il peggiore anno della nostra storia al migliore e, aspetto molto importante per la Sandoz Family Foundation, oggi siamo anche profittevoli. Ci siamo arrivati in tempi che non mi aspettavo. Rispetto a quando sono entrato in azienda siamo cresciuti nel fatturato di cinque volte e abbiamo aumentato di tre volte i volumi di vendita».

Performance rilevate anche dai report di Morgan Stanley in collaborazione con LuxeConsult sull’industria orologiera svizzera nel 2022 e nel 2023: se nell’edizione sul mercato del 2021 Parmigiani Fleurier non appariva tra le top 50 marche per fatturato, dal 2022, con un fatturato stimato in 44 milioni di franchi svizzeri e in 1.800 pezzi venduti, ha cominciato a farne parte. Cifre che, in seguito, lo studio, uscito ai primi di marzo di quest’anno sul mercato del 2023, ha confermato in crescita, con il turnover salito a 66 milioni di franchi svizzeri e il numero di orologi venduti arrivato a 3mila.
Guardando al 2024, nei primi mesi dell’anno la maison è stata al centro di rumors riguardanti un eventuale disimpegno da parte della proprietà. Terreni è netto: «Non li commentiamo perché ce ne sono stati in passato e ce ne saranno in futuro. Noi siamo concentrati nel creare valore duraturo nel tempo e nello sviluppare questo brand».

Sulla spinta del successo della collezione sporty-chic Tonda PF che è stato il primo progetto messo in campo nel 2021 dal ceo e con la partecipazione a Watches and Wonders all’orizzonte. «Tutti i prodotti arrivati dopo il lancio del primo Tonda PF hanno mostrato la nostra direzione strategica e stilistica. Inoltre, orologi che hanno introdotto delle prime mondiali tecniche come il Tonda PF GMT Rattrapante del 2022 sono stati un iniettore d’interesse verso la marca», commenta Terreni. Che, per quanto riguarda Ginevra, anticipa che non ci saranno altre world premiere (nel 2023 era stato introdotto anche il Tonda PF Minute Rattrapante): «Posso dire che presenteremo dei modelli femminili nella collezione Tonda PF e, soprattutto, una nuova collezione maschile dallo stile più classico».

Per la distribuzione, la strategia resta focalizzata sulla partnership con concessionari multibrand: «Sono circa 80 e, visto che alcuni hanno più vetrine, siamo presenti in circa 100 punti vendita, un numero al momento adeguato. Però abbiamo dei mercati ancora da esplorare. Penso all’Inghilterra o alla Corea del Sud in cui siamo in una sola boutique, mentre non siamo proprio presenti in Arabia Saudita o a Dubai». I mercati principali di Parmigiani Fleurier sono il Giappone, gli Stati Uniti e poi il Medio Oriente, mentre tra quelli da sviluppare c’è la Grande Cina dove, spiega Terreni: «Abbiamo una grande autostrada perché non siamo ancora distribuiti a sufficienza». E l’Italia? «Qui l’interesse verso di noi cresce in modo molto soddisfacente».

Fonte: Il Sole 24 Ore