Per Halloween un fine settimana di ottobre nella Chioggia dell’occulto

L’altra leggenda della strega

Volendo, c’è anche un’altra storia sulla casa della Strega. Narra che un tempo, tra queste mura, vivesse una strega e che questa di notte rapisse i bambini e qui li rinchiudesse, lasciando madri e padri a disperarsi. Ma venne il giorno in cui i vicini, volendo impedire che altri bambini scomparissero da casa, di notte le tesero una trappola, catturandola prima che potesse rientrare tra le mura sicure. Sulla facciata della casa c’era una nicchia e, temendo fosse il portale aperto sull’occulto attraverso il quale la strega potesse lanciare i suoi malefici, venne chiusa con un capitello, all’interno del quale sta ora la “Madonna con il Bambinello”.

I gioielli della Piccola Venezia

Chioggia, streghe e leggende a parte, viene definita la Piccola Venezia, ma è meno nota e quindi meno inflazionata della Serenissima, insomma una chicca tutta da vivere in un weekend, in qualsiasi stagione. Per cosa è famosa? Prima di tutto per due cose: la Torre dell’Orologio, con l’orologio funzionante più antico del mondo, e per Carlo Goldoni e le Baruffe chiozzotte, che ancora si mettono in scena, tra calli e campielli, in agosto, trasformando la città in un teatro all’aperto. Chioggia è la città dei ponti, delle acque ed è anche il set di tanti film ambientati a Venezia: difficile girare film nella Serenissima, così molti sono stati di fatto girati a Chioggia. Gli itinerari su cosa vedere a Chioggia sono facilmente reperibili, mi limito a citare la Cattedrale di Santa Maria, Palazzo Granaio, Ponte Vigo e da non perdere la Chiesa di San Domenico, che ospita il crocifisso omonimo, caro ai chioggiotti. La leggenda vuole che a trovare il crocifisso furono i pescatori della zona, i quali contribuirono alla diffusione dell’immagine riproducendola sulle vele e sulle prue, e distribuendola agli abitanti di Chioggia riprodotta su frammenti di legno presi dai relitti.

L’interno della chiesa è opera del Carpaccio, famosa la raffigurazione di San Paolo. Usciti dalla chiesa si cammina sotto i portici che costeggiano Canal Vena, sotto le arcate in pietra, godendosi lo spettacolo dei fondachi, con gli attracchi per le barche, la gente in strada, le calli strette e lunghe, e i panni stesi tra i palazzi, i negozi di verdura e le primizie del posto.

L’orologio funzionante più antico del mondo

La tappa su cui però voglio soffermarmi è la Torre dell’orologio. In realtà si chiama Torre di Sant’Andrea ed è un campanile di circa 30 metri, ma dal febbraio 1386 ospita l’orologio funzionante più antico al mondo, la cui paternità è attribuibile alla famiglia Dondi dall’Orologio (la città inglese di Salisbury ha rivendicato un orologio più antico, ma senza poterne documentare la data). Nella torre ha sede il Museo dell’Orologio, un’emozione tutta da vivere, in cui è possibile (la domenica mattina o su prenotazione, tel. 389.8986972) vedere in funzione l’antichissimo meccanismo, un’opera di meccanica di alta precisione.

La cosa ancor più interessante è che il Museo è mantenuto vivo e operativo da una squadra di incredibili personaggi, pensionati chioggiotti che arrivano dove né l’amministrazione pubblica né quella vescovile arrivano, perché se non fosse per loro la torre sarebbe probabilmente in rovina e sicuramente chiusa. «Siamo armati di tempo e passione _ mi spiega Renzo Marchesan, appassionato cicerone _ e su richiesta cerchiamo anche di recuperare gli stemmi della famiglia di chi ci visita».

Fonte: Il Sole 24 Ore