Pesticidi in Europa, secondo l’Efsa senza residui il 96% dei campioni analizzati

Nel 2022 il 96,3% di 110.829 campioni alimentari – un quarto in più rispetto al 2021 – rientra nei livelli consentiti dalla legge per quel che concerne i livelli di residui di pesticidi negli alimenti.
È quanto emerge dall’ultimo rapporto dell’Autorità per la Sicurezza alimentare (Efsa) appena diffuso. Il report – che ogni anno fornisce un’istantanea dei livelli di residui riscontrati in una selezione di prodotti comunemente consumati – quest’anno si è concentrato su campioni raccolti casualmente tra mele, fragole, pesche, vino (rosso e bianco), lattughe, cavoli cappucci, pomodori, spinaci, chicchi di avena, chicchi d’orzo, latte vaccino e grasso suino.

Dei campioni analizzati, il 51,4% era privo di livelli quantificabili di residui; il 47% conteneva uno o più residui in concentrazioni inferiori o uguali ai livelli consentiti (noti come livelli massimi di residui o Lmr); l’1,6% conteneva residui superiori ai livelli consentiti.

Lo stesso paniere di prodotti viene campionato ogni tre anni, mostrando tendenze al rialzo o al ribasso per le materie prime specifiche. Il tasso complessivo con cui i residui di pesticidi hanno superato il livello è leggermente diminuito dal 2% nel 2019 all’1,6% nel 2022. Rispetto al 2019 e al 2016, il tasso di superamento è diminuito per mele, pesche, fragole, vino e grasso suino; per gli spinaci è in calo dal 2019.

Nel 2022 non sono stati trovati campioni di latte vaccino con residui superiori al target, come nel 2019 e nel 2016. I superamenti sono aumentati per cavoli cappucci, pomodori, lattuga, orzo e avena in chicchi.

Fonte: Il Sole 24 Ore