Piemonte: bando da 80 milioni per sostenere digitalizzazione ed efficienza delle imprese

Ottanta milioni di euro per sostenere progetti di digitalizzazione e efficientamento produttivo delle imprese: è la dote finanziaria prevista di un bando della regione Piemonte con risorse del Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr) 2021-2027.
Due le linee previste: la prima, che vale 50 milioni di euro, è destinata a promuovere la transizione digitale del sistema imprenditoriale, mentre gli altri 30 milioni sono a supporto della competitività e della transizione sostenibile del sistema produttivo.

Obiettivo sostenibilità

Obiettivo dell’agevolazione è mettere le aziende in condizioni di «realizzare prodotti maggiormente sostenibili e rendere il processo più efficiente anche dal punto di vista ambientale» attraverso interventi che vanno dall’uso dell’acqua e delle materie prime alle soluzioni che puntano a migliorare il livello di sicurezza nei luoghi di lavoro al di sopra degli standard obbligatori. Finanziate anche le infrastrutture digitali e cybersecurity, così come programmi di espansione e crescita anche attraverso il ricorso al commercio elettronico, l’e-business e i processi aziendali in rete. È prevista una maggiorazione dell’aiuto per i progetti che prevedono investimenti finalizzati alla protezione ambientale.

Il finanziamento agevolato può coprire fino al 100% dei costi ammissibili ed è costituito per il 70% da fondi Fesr a tasso zero e per il restante 30% da risorse bancarie. Solo per le Pmi è prevista l’erogazione di una sovvenzione a fondo perduto. Al bando, che resta aperto sino al 31 luglio 2024, possono partecipare Piccole medie imprese, incluse le micro imprese, e Pmi a media capitalizzazione e imprese a media capitalizzazione.

Gli importi

Per entrambe le linee di intervento, l’importo minimo dei progetti non potrà essere inferiore a 50.000 euro per le piccole imprese, 100.000 euro per le medie imprese, 250.000 euro per le piccole imprese a media capitalizzazione e imprese a media capitalizzazione, e comunque non superiore a 3 milioni di euro.

Fonte: Il Sole 24 Ore