Red Bull senza freni: doppietta in Bahrain al debutto

Non è bastato uno scandalo a sfondo sessuale che molti catalogavano come uno dei quindici più grandi nella Formula 1 di tutti i tempi per intaccare la leadership della squadra più veloce del mondo. Se il team principal più vincente degli ultimi due decenni, sposato peraltro con la bellissima ex Spice Girl Geri Halliweel, viene accusato di molestie sessuali con una sua dipendente, ci si immagina un inizio di stagione quantomeno problematico.

E invece no: subito prosciolto da un’indagine ‘indipendente’, il presunto comportamento inappropriato di Chris Horner è stato subito archiviato. La veloce procedura interna ha negato con veemenza le accuse contro di lui, ma la dipendente continua a sfogarsi con i rotocalchi inglesi, ritendola molto “one-sided”.
Il disastro lo si potrebbe vedere invece dal punto di vista del pubblico che, ancora una volta, deve sorbirsi una doppietta praticamente senza storia. All’interno della quale, la vittoria di Max Verstappen non è mai stata messa in discussione, salvo il ‘solito’ acuto di Leclerc nelle qualifiche che, per un po’, ha davvero impensierito il campione in carica.

Ma in questo primo gran premio di Formula 1 corso al sabato per agevolare il pubblico arabo, peraltro giunto in Bahrain davvero numeroso (l’impianto è stato tutto esaurito nel week-end con prevalenza di visitatori dall’estero), le prestazioni della Red Bull racing non sono state scalfite minimamente dalle pesanti vicende che hanno intaccato l’immagine e l’umore del team. Messo il casco, i due alfieri hanno guidato al loro meglio, anche se Perez molto più distante e ‘tranquillo’ di Verstappen che, come al solito, non ama vedere nessun inseguitore negli specchietti. Ma qui è una ‘tragedia’. Come già successo altre quattro volte in carriera (2021 a Spielberg, 2022 a Imola, 2023 a Barcellona e Losail), Verstappen anche oggi è riuscito a portare a casa il famoso e ambito Grand Chelem, cioè il ‘pacchetto’ di pole position, vittoria in gara, giro più veloce e percorrenza in testa in ogni giro.

Le soft della differenza, la tenacia di Sainz

La misura del dominio delle Red Bull passa anche dalla scelta delle gomme: è l’unica scuderia a punti che infatti, partendo come tutti con le gomme morbide, chiude il terzo stint con le soft. Una ‘magia’ che dimostra un gap pauroso nel setup e nel progetto anche per le monoposto 2024 di Milton Keynes.La ‘posta piena’ della stravittoria di Max è stata per fortuna seguita da un terzo e quarto posto Ferrari che, nonostante alcuni problemi evidenziati già a inizio gara, restano quelli che dopo la Red Bull si è comportata meglio. Sainz e Leclerc si erano eguagliati con ottime prestazioni individuali fra giovedì e venerdì, ma un guaio ai freni di Leclerc gli ha impedito di competere al livello del compagno di squadra già molto presto.La gara nel suo complesso è stata del tutto regolare e senza imprevisti di rilievo. Solo un inizio di bandiere gialle nel settore del primo contatto in partenza, solo una digressione fuori pista di una Williams senza conseguenze. Per il resto quasi nessun evento degno di nota: ininfluente anche una piccola sfortuna per Hulkemberg e in seguito anche una comunicata rottura del sedile per Hamilton, che concede posizioni importanti ai colleghi della McLaren. Si è visto Verstappen guadagnare già oltre un secondo e mezzo nei primi due giri su Leclerc e al terzo giro si è iniziato a sudare perché la Ferrari veniva sorpassata dalla Mercedes di Russell. E poi piano piano lo ha ripreso anche Perez. Così, in poche tornate, le rosse si sono ritrovate quarta e quinta come in un film già fin troppo ripetuto negli ultimi anni.Con il primo cambio gomme a un quarto di gara si è iniziato a rivelare il potenziale di ciascun pilota rispetto all’esito definitivo dopo che tutti e venti i corridori hanno montato le hard. Quando si è visto rientrare Max primo davanti a Perez, con confortevole margine di oltre cinque secondi, nonostante fosse uscito per ultimo, si è solo potuto che constatare ulteriormente che anche con le dure non c’era niente da fare, anzi, i distacchi hanno continuato a essere sempre troppo ampi per pensare di riprenderlo. Il bicchiere mezzo vuoto è stato però il primo segnale positivo dell’anno, con il recupero di Sainz su Russell, che si è riuscito a portare al terzo posto con decisione.

Confermate le rilevazioni dei test

La McLaren ha fatto alcuni progressi nel reprimere le persistenti debolezze dello scorso anno, ma il Bahrein non è stato ideale per la MCL38: o almeno, non è stato abbastanza favorevole per salire sul podio. La Mercedes aveva dato ottime impressioni e il ritmo sul passo gara sembrava buono. La Ferrari sembrava trattenersi, ma nelle prove di gran premio sembrava staccata di circa quattro decimi. La Red Bull era quindi la favorita in modo schiacciante per diverse buone ragioni, facendo registrare tempi sul giro competitivi con facilità.

Fonte: Il Sole 24 Ore