Relazione 2020 di Corte e Tribunale Ue: oltre 1.500 le cause definite

Non i livelli record di cause trattate nel 2019, ma c’è soddisfazione, per il fatto che l’attività della Corte di giustizia dell’Unione europea non si sia affatto fermata per la pandemia, nelle parole del presidente Koen Lenaerts che aprono la Relazione annuale 2020. «È certamente notevole – scrive – che, nonostante il contesto critico, il livello di attività dei due organi giurisdizionali Ue sia stato simile a quello del 2017 e persino superiore a quello del 2016».

Il 2020 della Giustizia Ue in immagini e cifre

Efficace la Panoramica offerta delle decisioni del 2020 ripercorrendo l’anno in immagini e cifre, un anno che dal 31 gennaio è stato segnato anche dall’addio all’Ue , dopo 47 anni, da parte del Regno Unito. A marzo il primo, e più pesante, lockdown pandemico, il 25 maggio la prima udienza della Corte di Giustizia Ue in videoconferenza, seguita il 30 giugno 2020 da quella del Tribunale. Tempi rapidi di riposta all’emergenza confermati dai dati in forte crescita dei due account della Corte che hanno superato i 100mila follower (a fronte degli 81mila nel 2019). Sono state 1.582 le cause introdotte globalmente dinanzi ai due organi giurisdizionali dell’Unione, 1.540 le cause definite, con la durata media dei procedimenti di 15,4 mesi, il livello più basso mai raggiunto.

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I temi trattati nel 2020

Il 2020 ha segnato il 20° anniversario della proclamazione della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea. La Corte si è espressa con pronunce rilevanti sulle politiche di asilo, la protezione dei dati personali, la tutela dei consumatori, il trasporto aereo, i diritti dei lavoratori e la previdenza. In materia economica a dominare anche le pronunce legate alle problematiche connesse agli aiuti di Stato che hanno sollevato questioni strategiche e complesse dal punto di vista dell’interpretazione e dell’applicazione delle norme di diritto dell’Unione in settori chiave come la fiscalità, la politica energetica, la tutela dell’ambiente o l’assicurazione sanitaria obbligatoria. Concorrenza, tutela della proprietà intellettuale sono stati gli altri campi nei quali Corte e Tribunale si sono espressi.

Alla Corte hanno posto domande in primis la Germania (139), seguita dall’ Austria (50), poco sopra l’Italia che ne ha presentate 44. Un anno all’insegna dell’adattamento e della continuità del servizio pubblico della giustizia europea quello trascorso, con uno sguardo all’anno in corso che chiude le 98 pagine della Relazione.

Dematerializzazione e semplificazione atti in questo 2021

«Dopo i cambiamenti vissuti dall’istituzione nel 2020, il 2021 si preannuncia come l’anno in cui saranno portati avanti i progetti in corso che incorporano le innovazioni derivanti dall’esperienza del lavoro a domicilio nel contesto di un graduale ritorno a modalità lavorative più presenziali. Nell’ambito della dematerializzazione, semplificazione e razionalizzazione dei flussi documentali e decisionali, un progetto per un sistema integrato di gestione dei fascicoli giudiziari subirà importanti sviluppi in vista di una diffusione che si tradurrà in significativi guadagni di efficienza sia per gli organi giurisdizionali che per i servizi associati al trattamento delle cause».

Fonte: Il Sole 24 Ore