Ristoranti, i consumi fuori casa crescono a quota 92 miliardi di euro

Con 92 miliardi di euro di consumi fuori casa (+7%) il 2023 è stato un anno positivo per il settore della ristorazione, che è finalmente tornato sopra i livelli pre Covid (+3,9%). La conferma arriva dall’annuale rapporto di Fipe Confcommercio. La crisi dei consumi non sembra quindi aver messo i pasti fuori casa ai primi posti nei tagli della lista della spesa degli italiani, anche se probabilmente determinante è stato il contributo della definitiva ripresa del turismo internazionale. I prezzi, ha detto il presidente Fipe Lino Enrico Stoppani, «sono cresciuti del 5,8%, tra i valori più contenuti a livello dei 27 Paesi della Ue».

Tornano gli investimenti

Un trend che ha portato i ristoratori a spingere sugli investimenti: secondo Fipe «circa un imprenditore su due ha investito nel rinnovo del parco attrezzature e nel potenziamento degli strumenti digitali». E per il 2024 le imprese annunciano un piano di investimenti che sfiora i 4 miliardi di euro: «Sostenibilità e innovazione, infatti, sono i trend che caratterizzano il settore. Da un lato – comunicano da Fipe – circa 9 ristoranti e bar su 10 hanno adottato misure concrete per il controllo dei consumi energetici e il rispetto dell’ambiente. Dall’altro, oltre l’80% delle imprese ha introdotto uno o più strumenti digitali all’interno dei propri locali».

Imprese in calo…

Un dato negativo arriva del saldo di natimortalità delle imprese della ristorazione: a dicembre 2023 erano 331.888 le imprese della ristorazione, poco più dell’1% in meno del 2022. Di queste, 132.004 sono bar, 195.471 ristoranti, take away, gelaterie e pasticcerie e 3.703 aziende che offrono servizi di banqueting e catering.
«A dimostrazione della dinamicità del settore – si legge nel report – oltre diecimila imprese hanno avviato l’attività nel 2023 (+6,5% sul 2022). Su questo fenomeno si allunga, tuttavia, l’ipoteca dei troppi insuccessi che segnano l’iniziativa di tanti aspiranti imprenditori: il tasso di sopravvivenza delle nuove imprese supera, a cinque anni, appena il 50%».

.. ma lavoro in ripresa

Secondo il Centro Studi di Fipe, il 29% delle imprese è gestito da donne, con una più alta incidenza nel canale bar che pensa per circa un terzo del totale. Le imprese guidate da giovani under 35 sono il 13%, concentrate principalmente nel segmento ristoranti (60%), mentre le attività sotto il controllo di imprenditori stranieri sono oltre 50mila (circa il 14% del totale).
Il 2023 può essere considerato un anno positivo anche dal punto di vista dell’occupazione, con 1,4 milioni di addetti, in crescita del 6,4% rispetto al 2022 e del 2,3% rispetto al 2019. Inoltre «si è totalmente riassorbita l’emorragia dei contratti a tempo indeterminato, cresciuti di oltre 11mila unità rispetto al 2019, che oggi costituiscono la forma prevalente dei rapporti di lavoro nel settore della ristorazione (58,5%)».

Stoppani: un settore in trasformazione

«Il 2023 è stato un buon anno per la ristorazione italiana e per il 2024 le aspettative degli imprenditori restano prudentemente positive. Nonostante le sfide legate all’inflazione e all’incertezza del quadro geopolitico, i consumi, l’occupazione e il valore aggiunto sono sensibilmente cresciuti tornando, quantomeno in valore, al di sopra dei livelli pre-pandemia – ha commentato Stoppani –. Anche la contrazione del numero delle imprese non è necessariamente una cattiva notizia se si traduce in un rafforzamento delle competenze e un aggiornamento dei format, grazie al progressivo apporto di tante imprenditrici e di tanti giovani che decidono di mettersi in proprio. Il settore è in trasformazione come è testimoniato anche dalla spinta ad investire e ad innovare. Oltre il 50% degli imprenditori ha effettuato uno o più investimenti nel 2023 in chiave green e digitale e un numero altrettanto importante prevede di investire quest’anno. Sono segnali di fiducia che meriterebbero di essere ulteriormente sostenuti da politiche che riconoscano alla ristorazione il ruolo che ha nell’economia e nella società».

Fonte: Il Sole 24 Ore