Snam, domanda record da 6 miliardi per i bond. Ecco quanto rendono
Snam torna sul mercato con un bond in due tranche da complessivi 1,5 miliardi di euro dopo la duplice operazione lanciata tra settembre e novembre dello scorso anno. Quanto all’emissione di ieri, a comporla sono due tessere. La prima è rappresentata da un green bond da 500 milioni con scadenza febbraio 2028, che paga una cedola annua del 3,375% e ha un prezzo di re-offer del 99,596% corrispondente a uno spread di 70 punti base sul mid swap di riferimento. I proventi serviranno a finanziare progetti green allineati alla tassonomia europea. La seconda, invece, è un sustainability linked bond da un miliardo di euro, cedola annua del 3,875% con un prezzo di re-offer di 99,504% pari a uno spread di 120 punti base sul mid swap di riferimento, con scadenza febbraio 2034 e con cedole legate al raggiungimento dei target di riduzione delle emissioni Scope 1 e 2 entro il 2030 e premio sul rimborso di capitale collegato, invece, alla realizzazione dell’obiettivo di taglio delle emissioni Scope 3 entro il 2032.
Il picco di richieste a 6 miliardi
«In seguito alla presentazione del piano strategico di fine gennaio e alla recente pubblicazione del nuovo Sustainable Finance Framework, abbiamo collocato con successo il primo green bond con investimenti allineati alla tassonomia europea e il primo sustainability-linked bond legato alle emissioni scope 3 – ha commentato ieri il cfo di Snam, Luca Passa -. Il nostro significativo impegno per la riduzione delle emissioni di CO2 è inoltre riconosciuto dal primo Net Zero Assessment a livello globale ottenuto da Moody’s che certifica l’allineamento della traiettoria di decarbonizzazione di Snam agli scenari previsti dall’accordo di Parigi. L’operazione ha registrato un picco di domanda complessiva superiore a 6 miliardi di euro e rappresenta un ulteriore passo nella nostra strategia finanziaria per coprire il piano di investimenti annunciato lo scorso gennaio, verso l’obiettivo dell’85% di finanza sostenibile».
Il duplice collocamento di ieri si inserisce quindi lungo la traiettoria disegnata dal gruppo a valle dell’ultimo piano strategico. Lo scorso gennaio, infatti, Snam ha messo a punto un nuovo Sustainable Finance Framework che punta a raggiungere un target di finanza sostenibile dell’85% nel 2027 e, grazie al documento, aggiornato con il supporto di Barclays e Bnp Paribas in qualità di Esg structuring coordinators, Snam può emettere strumenti di debito green e sustainability-linked sotto forma di obbligazioni, prestiti bancari, finanziamenti di progetto o qualsiasi altro strumento finanziario in vari formati e valute.
I precedenti
Il collocamento di ieri segue, poi, come detto, due operazioni concluse da Snam nel del 2023. La prima, a fine settembre, ha portato all’emissione del primo in assoluto Eu taxonomy-aligned transition bond, convertibile in azioni ordinarie esistenti di Italgas e con una scadenza nel 2028, per un importo nominale di 500 milioni di euro. La seconda, che risale a fine novembre, è rappresentata dall’emissione di un secondo Eu taxonomy-aligned transition bond per complessivi 650 milioni di euro e con scadenza a 6 anni.
Tornando all’ultima emissione, invece, nutrito il gruppo di banche joint bookrunner: Barclays, Bnp Paribas, Bofa Securities, Goldman Sachs International, Icbc, Imi-Intesa Sanpaolo, Ing, Jp Morgan, Mediobanca, Mizuho, Smbc, Société Générale e UniCredit.
Fonte: Il Sole 24 Ore