Spezie cancerogene, l’India (finalmente) apre un’inchiesta

Dal nostro corrispondente

NEW DELHI

Dopo diversi giorni di imbarazzato – e imbarazzante – silenzio le autorità indiane incaricate di vigilare sulla sicurezza alimentare hanno annunciato che condurranno test e ispezioni nell’industria delle spezie per verificare la presenza di sostanze cancerogene nei prodotti finali. La decisione del Food Safety and Standards Authority of India (Fssai) giunge dopo che quattro popolari miscele di spezie prodotte da due dei principali player indiani del settore – Mdh ed Everest – sono state messe al bando a Hong Kong e Singapore. Le autorità delle due città Stato hanno individuato la presenza di ossido di etilene, un gas originariamente utilizzato per la sterilizzazione degli strumenti chirurgici e che, evidentemente, in India viene utilizzato anche nel settore agricolo.

L’esposizione all’ossido di etilene è associata a un accresciuto rischio di varie forme di cancro, tra cui linfomi e leucemie. La capacità di questa sostanza di danneggiare il Dna la rende particolarmente pericolosa, sia sul breve sia sul lungo periodo.

527 prodotti alimentare indiani a rischio

Lo scoppio del caso sui due mercati asiatici ha portato alla luce la notizia che tra il settembre del 2020 e lo scorso aprile la European Food Safety Authority (Efsa) ha individuato la presenza di sostanze chimiche cancerogene in 527 prodotti alimentari indiani. In Europa l’impiego dell’ossido di etilene è vietato nell’industria alimentare e l’individuazione della sostanza ha portato al respingimento di 87 spedizioni e alla rimozione dal mercato di numerosi prodotti con una forte prevalenza di sesamo e frutta secca. Dei 527 campioni fuori legge, ben 332 indicavano come solo luogo di provenienza l’India, mentre gli altri citavano almeno un altro Paese.

Fonte: Il Sole 24 Ore