Strage di Viareggio, Moretti responsabile ma rinvio all’Appello per la quantificazione della pena

La Cassazione conferma le condanne per la strage ferroviaria di Viareggio del 29 giugno 2009 che provocò 32 morti. Ma per la quantificazione degli anni di carcere è stato disposto il rinvio alla Corte d’Appello di Firenze per un processo ter anche nei confronti dell’ex ad di Rfi Mauro Moretti. Dovranno essere valutate le attenuanti generiche. Rigettato il ricorso di Vicenzo Soprano, l’ex ad di Trenitalia che ora rischia il carcere.

Secondo l’avvocato di Moretti, Ambra Giovene, «manca qualsiasi elemento di prova della responsabilità di Moretti sia come ad di Rfi che di Fs. In riferimento al primo ruolo anzi c’è la prova del contrario. Aveva firmato una prescrizione per tracciare i carri ferroviari esteri circolanti in Italia. Prescrizione che è stata dimenticata nel processo. Quanto invece al ruolo di ad di Fs, gli viene contestato di aver imposto di non tracciare i carri come previsto da una normativa europea che imponeva la libera circolazione dei carri in Unione europea – aggiunge – Ciò che viene addebitato a Moretti è di aver imposto ciò che era già previsto per legge». Aggiunge che «il ricalcolo della pena evita il rischio degli arresti per Moretti. Il carcere non lo rischia sicuramente: la riduzione della pena che potrebbe essere comminata a Firenze la farà scendere, non sarà più pari a cinque anni».

Lo scorso 4 dicembre il sostituto procuratore generale e l’avvocato generale della Cassazione Pietro Molino e Pasquale Fimiani hanno chiesto di confermare tutte le condanne emesse nel processo d’appello bis sollecitando il rigetto di tutti i 18 ricorsi presentati contro la sentenza della Corte di appello di Firenze emessa nel 2022.

Il processo d’Appello Bis

Nel processo di appello bis disposto nel 2021 dalla Cassazione erano state emesse 13 condanne per il disastro ferroviario di Viareggio (responsabili civili Trenitalia, Fs, Rfi e la Cima Riparazioni).

Fra queste, la condanna per l’ex ad di Fs e Rfi Mauro Moretti a 5 anni di reclusione con l’accusa di disastro ferroviario, incendio e lesioni, con la dichiarazione di prescrizione invece per il reato di omicidio colposo. All’ex ad di Fs e Rfi erano stati addebitati anche i reati di incendio e lesioni colpose in virtù del fatto che non ha rinunciato alla prescrizione.

Fonte: Il Sole 24 Ore