Superbonus, il Senato chiede nuove deroghe sul sisma

Allargare il perimetro delle aree terremotate che potranno accedere alle deroghe già previste per Lazio, Umbria, Marche e Abruzzo. Consentendo, così, a più territori di continuare a utilizzare cessione del credito e sconto in fattura, seppure entro tetti di spesa limitati a monte. Si muovono in questa direzione alcune delle proposte di modifica presentate ieri dalla maggioranza in commissione Finanze al Senato, alla scadenza del termine per gli emendamenti alla legge di conversione del decreto 39/2024.

La strada per le correzioni al testo sarà accidentata. Il presidente della commissione, Massimo Garavaglia (Lega) ha fissato, a questo proposito, regole di ingaggio restrittive: «Si possono presentare tutte le proposte del mondo, basta coprirle. Dunque con questa premessa presumo che ci saranno poche modifiche», ha detto. Aggiungendo: «Non metterò in votazione niente che non ha copertura». La stima è che, su 355 emendamenti presentati, ne resterà in vita circa un decimo. Pochi di questi, poi, saranno approvati.

Deve, invece, ancora essere depositata la proposta alla quale sta lavorando il relatore Giorgio Salvitti (Fdi): dovrebbe arrivare a inizio maggio. Riguarderà il tema dei controlli e il possibile coinvolgimento dei Comuni in un giro di verifiche sui cantieri di superbonus già completati. Ai sindaci sarà riconosciuta una quota di quanto recuperato.

Sulla base di questi presupposti, e anche guardando alle indicazioni di Bankitalia, appare difficile ipotizzare l’approvazione delle molte proposte che cercano di allargare il perimetro delle poche deroghe inserite finora nel decreto. Sembrano pochi, nonostante le richieste dei senatori, gli spazi per il Terzo settore e per un allentamento della stretta sul bonus barriere architettoniche.

Le proposte sul tema delle aree terremotate, invece, cercano di muoversi all’interno delle risorse già previste dal decreto. E puntano ad un allargamento (sempre nel cratere dei diversi terremoti) a territori come l’Emilia-Romagna, il Molise, Ischia, Calabria e Basilicata. Andrà verificato, su questo, cosa dirà il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti in commissione l’8 maggio. Nel frattempo, martedì 30 aprile sarà esaminato l’emendamento del Governo che proroga di due mesi (dal 30 aprile al 30 giugno) il termine per l’approvazione delle tariffe Tari dei Comuni. Proprio su questo punto il Pd (che ha presentato 76 proposte), con un subemendamento a prima firma di Cristina Tajani, punta a far salve le delibere già adottate tra maggio 2024 e la data di entrata in vigore del decreto.

Fonte: Il Sole 24 Ore