Unifrutti si rafforza a livello globale con l’acquisizione di Verfrut

Unifrutti, produttore e distributore leader a livello mondiale di frutta fresca, si rafforza in Cile e Perù con l’acquisizione del 100% di Verfrut, produttore ed esportatore di prodotti freschi nei due Paesi sudamericani, dove gestisce oltre 7.500 ettari di coltivazioni agricole e centri di lavorazione completamente integrati.

L’operazione rappresenta – come detto da Mohamed Elsarky, ad Unifrutti – una pietra miliare strategica, che consentirà la crescita del gruppo e ne rafforzerà l’impegno in eccellenza ed innovazione. Fondata in Eritrea dal veneto Guido de Nadai e dal 2022 parte di Adq – società di investimento e holding con sede ad Abu Dhabi – l’azienda serve più di 50 Paesi durante tutto l’anno, distribuendo circa 500mila tonnellate di frutta fresca ad oltre 500 clienti sparsi tra Italia, Giappone, Cile, Sudafrica, Fililippine, Spagna, Uruguai, Turchia, Medio Oriente, Cina e India, grazie ai suoi 14mila ettari di terreno in Cile, Italia, Filippine e Sudafrica. Impiega 11mila persone.

Verfrut – riconosciuto come il più grande esportatore di uva del Perù – coltiva un’ampia gamma di prodotti, tra cui uva, ciliegie, mele e mirtilli e si avvale di una solida rete commerciale e di distribuzione negli Stati Uniti, nella Ue, in Sud America e in Cina. È un’azienda completamente integrata, con una proiezione di oltre 25 milioni di box esportate nei prossimi anni (più di 16 milioni nella scorsa stagione).

L’acquisizione dell’azienda sudamericana renderà Unifrutti una delle più importanti aziende frutticole in Cile, uno dei maggiori centri di produzione di uva e ciliegie a livello globale e uno dei principali operatori nel settore delle mele dell’emisfero meridionale.

Allargherà inoltre il raggio d’azione di Unifrutti in Perù, hub chiave nel settore dei prodotti freschi, pertanto è vissuta dal management come un passo cruciale verso la creazione della principale piattaforma a livello globale per la commercializzazione di frutta integrata e sostenibile.

Fonte: Il Sole 24 Ore