Vini online: dal Primitivo al Lugana, ecco le etichette preferite dagli italiani

«L’analisi degli acquisti italiani – ha aggiunto il ceo & founder di Vino.com, Andrea Nardi Dei – indicano che i nostri consumatori sono sempre più curiosi e aperti alla scoperta e all’acquisto dei migliori e più insoliti vini ed etichette. Il compito di una tra le più conosciute enoteche digitali come Vino.com è permettere loro di partire per viaggi virtuali tra le bottiglie di tutto il mondo».

Il secondo focus dell’Osservatorio ha analizzato la ripartizione regionale delle vendite dei top 4 vini a denominazione del 2021. La Lombardia rappresenta la prima regione di acquisto, con percentuali che vanno dal 25% delle vendite totali nel caso del Salento IGT a oltre il 36% per il Lugana. Al secondo posto, a diverse lunghezze, il Lazio sia per il Primitivo di Manduria (15%) sia per il Salento Igt (14%), il Veneto per il Lugana (14%) e l’Emilia-Romagna per il Valdobbiadene Prosecco Superiore (12%).

Il prezzo medio delle bottiglie vendute è stato di 8,69 euro per il Primitivo (sostanzialmente stabile rispetto al 2020), 8,46 euro per il Lugana (+5,6%), 6,66 euro per il Valdobbiadene Prosecco (+4,7%) e 6,58 euro per il Salento Igt, la denominazione che ha registrato il maggior incremento di prezzo rispetto all’anno precedente (+8,6%).

Accanto alla disamina sui vini a denominazione che hanno registrato la crescita più alta all’interno della propria categoria, il secondo focus dell’Osservatorio ha allargato l’approfondimento a tre importanti fine wines, vale a dire Amarone della Valpolicella, Barolo e Champagne.

«L’analisi sugli acquirenti di fine wines online – ha aggiunto Pantini – ha messo in luce come quasi il 75% delle bottiglie di Champagne sia acquistato dagli over 40, mentre Millennials e Gen Z sono più interessati ad Amarone e Barolo».Anche per i fine wines analizzati, la Lombardia si conferma come prima regione di acquisto, seguita dal Lazio per Amarone e Barolo mentre per lo Champagne è l’Emilia-Romagna a strappare il secondo posto, con l’11% delle bottiglie acquistate nell’anno.

Fonte: Il Sole 24 Ore