A Venezia debutta il ticket per entrare in centro ma è slalom esenzioni

Venezia con il biglietto, come al cinema, o al luna park. Parte oggi, giovedì 15 aprile, la sperimentazione di una soluzione che dovrebbe gestire le ondate di turisti che calano sulla città appena inizia la bella stagione: il ticket per entrare in città. In sostanza dovrà essere pagato dai turisti giornalieri – i cosiddetti “mordi e fuggi” – per l’accesso alla città storica dalle ore 8.00 alle 16.30, non perciò in orario serale. Dal primo giugno una norma stabilisce anche un tetto ai gruppi turistici, al massimo 25 persone per volta, e il divieto degli altoparlanti utilizzati dalla guide. La Smart control room del Comune, in cui confluiscono le immagini di tutte le telecamere, i dati dei sensori contapersone, sarà il punto nevralgico dei controlli.

I turisti giornalieri devono pagare 5 euro

Venezia diventa così la prima città d’arte a sperimentare un contributo di accesso al proprio centro storico: 5 euro per tutti quei turisti “giornalieri” che non vogliono rinunciare a mettere piede a San Marco anche il primo maggio, o a Ferragosto.

Il sindaco Brugnaro rassicura: «Venezia è una città aperta»

Nessun divieto però: non c’è un numero massimo di turisti previsto oltre il quale chiudere i cancelli. «Venezia è una città aperta» ha sottolineato, parafrasando il capolavoro del neorealismo, il sindaco Luigi Brugnaro, che qualche settimana fa ha incontrato la stampa straniera.

Si sono mobilitate tutte le associazioni che da sempre lottano a Venezia contro il pensiero unico del turismo. Tuttavia non è l’idea di fare cassa che ha spinto Ca’ Farsetti a istituire il ticket. La gestione costerà più delle entrate che ne deriveranno. Ma finalmente, è la convinzione, si avrà il numero esatto delle persone presenti nei week end da “bollino nero”.

Slalom tra esenzioni

La cosa difficile – nonostante l’imponente campagna informativa predisposta da Vela spa, incaricata della vendita dei voucher – sarà districarsi nella miriade di esenzioni elencate nel regolamento: non pagheranno naturalmente i veneziani ma anche i cittadini nel Veneto, i lavoratori occasionali, i turisti che pernottano in hotel (pagano già la tassa di soggiorno), i residenti temporanei, i bambini sotto i 14 anni, le persone con disabilità. Ai veneziani in caso di controlli basterà esibire un documento di identità; tutti gli altri dovranno comunque registrarsi sull’app dedicata, per ottenere il QR di esenzione.

Fonte: Il Sole 24 Ore