Arrivano da vegetali e scarti alimentari i cosmetici di nuova generazione

Non solo ingredienti per impreziosire gli alimenti ma anche materia prima per cosmetici «sicuri e sostenibili». Perché dal basilico o dallo zenzero, ma anche dai pomodori o dagli elementi vegetali o scarti alimentari, possono nascere nuovi prodotti di bellezza senza ricorrere alla sperimentazione animale. Lo sanno bene i ricercatori dell’Enea che assieme a 16 partner (distribuiti in 12 Paesi europei) lavorano al progetto denominato InnCoCells a cui partecipano Arterra Bioscience per l’Italia e Technical Research Centre of Finland (VTT) nel ruolo di coordinatore. La nuova generazione di prodotti di bellezza nasce grazie all’uso di vegetali e contempla poi l’impiego di curcuma, kencur, peonia, mirtillo rosso, gelsomino e liquirizia.

«È una rivoluzione nel modo in cui gli ingredienti cosmetici vengono scoperti, fabbricati e convertiti in prodotti validati e adatti al mercato che attirino i consumatori di oggi, sempre più attenti alla qualità e all’ambiente – sottolinea Gianfranco Diretto del Laboratorio Biotecnologie dell’Enea -. Verranno infatti applicati approcci sostenibili e di produzione su scala industriale, senza ricorrere alla sperimentazione animale ma attraverso biosaggi su linee cellulari, un tipo di esperimento scientifico che prevede poi il test su volontari umani».

Compito dell’Enea, la caratterizzazione chimica delle specie e delle molecole bioattive, attraverso analisi metabolomiche, ma anche della messa a punto di colture cellulari e fuori suolo delle piante di kencur, zenzero, crescione, perilla, basilico e pomodoro. A svolgere un ruolo importante in questo progetto, c’è l’azienda Arterra Bioscience, specializzata in ricerca e sviluppo nell’ambito delle biotecnologie, che si occuperà della sistemazione delle condizioni di crescita delle colture cellulari vegetali di interesse – mirtillo rosso, litchi, gelsomino, liquirizia, issopo e peonia – e della caratterizzazione dell’attività biologica degli estratti vegetali.

«InnCoCells – commenta Maria Gabriella Colucci, fondatrice e ceo di Arterra, azienda biotech fondata a Napoli nel 2004-è in linea con la missione della società sempre più impegnata nello sviluppo di principi attivi per il mercato cosmetico sostenibili e ad alta efficacia». Una delle peculiarità del progetto poi, il fatto che le piante saranno coltivate in «modo sostenibile ed economico per garantire che i nuovi ingredienti non comportino rischi per la biodiversità o la sicurezza ambientale».

Si parte quindi dall’individuazione di 10 specie vegetali e si verificheranno almeno 50 ingredienti. Tra questi, 20 saranno poi sottoposti a processi di produzione in colture cellulari o piante coltivate in serra, in campo o in condizioni idro-aeroponiche. Il team inoltre lavorerà allo sviluppo di processi da almeno 10 filiere di scarti agricoli e di tecnologie innovative e sostenibili per la produzione, su scala pilota, di almeno 10 principi attivi, oltre alla raccolta di dossier normativi e di sicurezza dei prodotti e delle valutazioni ambientali.

Fonte: Il Sole 24 Ore