Banda larga, sfuma il bonus da 100 euro per le famiglie. Risorse alle imprese

Stanziati, promessi, programmati. E ora sfumati. I voucher per le connessioni a banda ultralrga destinati alle famiglie, da 100 euro, non saranno attivati. Al loro posto il ministero delle Imprese e del made in Italy studia un mix di misure principalmente a favore delle imprese e degli stessi operatori di telecomunicazione. Le risorse da riprogrammare ammontano a circa 400 milioni, a valere sul Fondo sviluppo e coesione.

Parere negativo degli operatori tlc

A sorprendere di più in questa vicenda, che tra annunci e rinvii è iniziata ormai quasi due anni fa, è il fatto che per il cambio di destinazione sia stato decisivo il parere dei gestori che in una consultazione pubblica (la seconda chiesta dalla Commissione europea nell’ambito della valutazione della misura) hanno a larga maggioranza bocciato gli incentivi per le famiglie, ritenendo più efficaci per lo sviluppo del business quelli destinati alle imprese.

La riprogrammazione dei 400 milioni

Il ministero delle Imprese e del made in Italy ha accolto questa tesi e si appresta a ripianificare i 400 milioni. L’idea è ripartirli in diverse misure: una quota, ancora da stabilire, andrà a incentivi destinati alle Pmi che acquistano servizi per la cybersecurity e per la gestione dei dati in modalità cloud. Un’altra fetta, sub iudice però della Commissione europea che valuta la compatibilità con le regole sugli aiuti di Stato, potrebbe essere destinata direttamente agli operatori come contributo a fronte degli extracosti energetici conseguenti alla guerra in Ucraina (si punta a sfruttare le deroge del Temporary framework europeo).

Il bonus “opere civili”

C’è poi un “bonus opere civili” per accelerare la cablatura verticale degli edifici. Il contributo potrà consentire ai condomìni di adeguare gli stabili per le infrastrutture fisiche interne adatte al passaggio di cavi in fibra ottica, rivolgendosi a società specializzate nell’installazione o agli stessi operatori di tlc.

Le misure per il Ddl sulle nuove tecnologie

Infine, una quota dei 400 milioni potrebbe essere stornata a finalità diverse dalla banda ultralarga. Il ministero sta valutando infatti di utilizzare parte delle risorse per finanziare le misure che entreranno nel disegno di legge per le tecnologie emergenti (come intelligenza artificiale, meccanica quantistica, blockchain) allo studio già da diversi mesi.

Fonte: Il Sole 24 Ore