Caldaie, dalla direttiva Case green un nuovo ruolo per il gas

Il gas diventa un attore della transizione verde. Va in questa direzione, secondo Assotermica, l’associazione dei produttori apparecchi e componenti per impianti termici federata Anima Confindustria, l’ultima versione della direttiva Case green, in procinto di chiudere il suo percorso prima dell’entrata in vigore.

Dopo mesi di discussioni, infatti, la Commissione Itre (Industria, ricerca ed energia) del Parlamento europeo ha votato e approvato il testo finale della direttiva. Rispetto ai termini inizialmente previsti, che avevano suscitato pareri critici da parte di molti paesi europei (primo tra tutti l’Italia), la revisione della direttiva ha ammorbidito le richieste, tracciando un quadro di riferimento della transizione che, adesso, le aziende del settore giudicano sostenibile. Pur chiedendo un importante percorso di rinnovamento sul patrimonio edilizio (e impiantistico) esistente, infatti, vengono ora indicate «scadenze e strumenti più sostenibili e pragmatici, facendo leva sulla pluralità tecnologica».

Il bando viene spostato in avanti

L’orizzonte del phase-out dei combustibili fossili dai sistemi di riscaldamento – spiega una nota di Assotermica – «è stato spostato al 2040, anno in cui presumibilmente vettori rinnovabili, come biometano o idrogeno verde (oltre a syngas, bio-Gpl ed altri), potranno essere disponibili su scala più ampia rispetto al presente nelle reti di distribuzione». La precedente versione della direttiva, infatti, collocava questa scadenza al 2035.

In questo cambiamento di scenario energetico e tecnologico – prosegue la nota dell’associazione -, «anche gli apparecchi ibridi (pompa di calore di potenza ridotta in accoppiamento “factory made” con una caldaia a condensazione omologata per miscele di green gas) e le pompe di calore a gas potranno giocare un ruolo centrale, grazie alla loro integrabilità nel contesto tipico del parco edilizio italiano». Un’altra tecnologia importante, da questo punto di vista, «è rappresentata dall’abbinamento di caldaie a gas e sistemi solari termici».

Montanini: «Soddisfazione dal nostro comparto»

Il presidente di Assotermica, Alberto Montanini commenta così queste novità :«L’accordo raggiunto in Parlamento europeo è motivo di soddisfazione per il nostro comparto industriale. L’apertura a un approccio multi-tecnologico (oltre che multienergetico e multitarget), che prevede la coesistenza di una pluralità di tecnologie efficienti, rende più agevole il percorso verso l’ambizioso obiettivo di un’edilizia e di un’impiantistica green, rispetto a quanto prospettato in precedenza».

Fonte: Il Sole 24 Ore