Chanel, una vita e una moda leggendarie raccontate al V&A di Londra

LONDRA – Definire leggendaria Gabrielle Chanel non è iperbole: la fondatrice della omonima casa di moda ha cambiato per sempre la traiettoria della moda femminile. Ha disegnato abiti bellissimi ma comodi, perfetti ma semplici, ha abbinato il lusso al pratico, ha fuso maschile e femminile per creare uno stile unico che era poi il suo: quello di una donna attiva, sicura di sé e indipendente. Nata povera e poi accolta a braccia aperte dal beau monde francese e dall’aristocrazia britannica, Chanel ha vissuto in prima persona il sogno che ha poi trasmesso ai suoi innumerevoli clienti.

Al Victoria & Albert londinese apre sabato 16 settembre la prima mostra mai dedicata a Gabrielle Chanel, volutamente non chiamata Coco, il suo soprannome, per sottolineare il ritorno alle origini. Si parte infatti dai suoi inizi di modista – che ha aperto la prima boutique di cappelli nel 1910 a Parigi – per arrivare al canto del cigno, l’ultima collezione del 1971, poco prima della morte. Dieci sale tematiche e oltre 200 abiti raccontano la storia unica di una pioniera e visionaria della moda, che ancora oggi è considerata un simbolo di un’eleganza senza tempo. Il V&A ha attinto ai suoi incredibili archivi e ha collaborato con il Palais Galliera Fashion Museum di Parigi e con Patrimoine de Chanel per assemblare una rassegna senza precedenti dei design Chanel, dalla prima creazione in assoluto – una camicia marinière di jersey di seta del 1916 – agli abiti da sera degli anni Venti e Trenta. Poi l’invenzione del “little black dress”, non più simbolo di lutto ma di eleganza, interpretato e riproposto in una miriade di versioni, e il lancio del suit – giacca abbinata a gonna o pantaloni – creata per una donna che lavora, “l’uniforme più bella del mondo”, come la definì Vogue nel 1964. In mostra ci sono le creazioni per Hollywood – abiti indossati da Lauren Bacall, Marlene Dietrich ed Elizabeth Taylor – e per i balletti di Balanchine.

Con il passare dei decenni cambiano le mode e le tendenze, ma restano immutate le caratteristiche della sua arte: precisione, innovazione, attenzione ai dettagli, minimalismo, tessuti fluidi e colori semplici. Non solo moda: la mostra ha una sezione dedicata agli accessori creati da Chanel: il più celebre, l’accessorio “invisibile”, il profumo N°5, creato nel 1921, il più venduto al mondo in assoluto. Poi la borsa trapuntata 2.55 (così chiamata dal mese e anno della sua invenzione), che è tuttora in vendita, e i gioielli, volutamente vistosi e rigorosamente finti, perle comprese.

Il gran finale è una ricostruzione della scalinata circondata da specchi dell’atelier Chanel, con gli abiti da sera delle ultime collezioni. Lusso austero, una semplicità apparente che nasconde la complessità della tecnica e del taglio. La mostra non nasconde gli aspetti più controversi della vita di Gabrielle Chanel, che i nazisti consideravano una spia fidata e che dopo la guerra aveva scelto l’esilio in Svizzera per molti anni, per poi tornare trionfalmente a dominare la moda parigina fino alla morte nel 1971 a 87 anni. Ma il messaggio è chiaro: sono gli abiti a parlare, e sono gli abiti il suo prezioso lascito al mondo.

Gabrielle Chanel – Fashion Manifesto. Dal 16 settembre 2023 al 25 febbraio 2024. Victoria & Albert Museum, Londra. vam.ac.uk/chanel

Fonte: Il Sole 24 Ore