Ciclovie: inseguendo il sole sulle due ruote dal Brennero alla Sicilia

Si chiamerà Anello ciclabile del Garda e correrà per circa 200 km intorno al lago, diventando con ogni probabilità un’attrazione di primo piano per i cicloturisti di tutta Europa. L’attesa ciclovia gardesana è una delle 10 finanziate dal Governo nell’ambito del sistema nazionale delle ciclovie turistiche e le tre istituzioni coinvolte – Regione Veneto, Regione Lombardia e Provincia autonoma di Trento – hanno creato un tavolo tecnico che, probabilmente a inizio maggio, presenterà a Roma il progetto preliminare. Una volta ottenuto il via libera del Ministero e chiuso il progetto esecutivo, tra la fine del 2021 e l’inizio del 2022 dovrebbero partire con i primi lotti.

Ma qual è la situazione ad oggi? Per i cicloturisti in Trentino è possibile pedalare tra Torbole e Riva del Garda, sulla sponda bresciana c’è il breve tratto a Limone sul Garda – estremamente coreografico – e ci sono alcuni brevi tratti nel Veronese.Il percorso ciclopedonale da Limone al confine con il Trentino, affiancando per un tratto la statale Gardesana occidentale, comprende 2 km “tra acqua e cielo” su una passerella realizzata a sbalzo sul lago e ancorata alla parete di roccia, sporgente a un’altezza di circa 50 m sopra la superficie dell’acqua. «Ad oggi i tratti realizzati coprono circa il 10% del progetto complessivo – precisa Antonio Della Venezia di Fiab (e presidente del comitato tecnico Bicitalia.org) – e per quello che sappiamo il progetto porterà alla realizzazione di un anello di primo livello. Stanno lavorando infatti su una larghezza di 3,5 metri e in alcuni tratti anche di 4 metri, mettendo così a regime una infrastruttura capace di richiamare flussi di turisti dal nord Europa che sono ormai abituati a standard elevati».

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A Sud verso il sole

L’Anello del Garda sarà interconnesso con la rete nazionale dedicata alla mobilità ciclabile. In particolare in Trentino andrà ad intersecare i circuiti che fanno perno su Riva del Garda, mentre sulla sponda lombarda si collegherà alla ciclovia Aida, che attraversa l’alta pianura Padana da Torino a Trieste tra ville e fiumi, lagune e vigneti, palazzi, campagne e mare.Verso sud, invece, potrà rappresentare una variante (intrigante) al percorso della Ciclovia del Sole che – una volta completata – nel tratto italiano correrà dal Brennero alla Sicilia. All’altezza di Rivoli si potrà infatti scendere verso Verona e proseguire lungo il Mincio oppure deviare verso il Garda e da Peschiera ricollegarsi al Mincio a Salionze (dove arriva anche la Verona-Firenze) e proseguire fino a Mantova.Rimane dunque un breve tratto da completare tra Mantova e Mirandola, da dove parte invece il nuovo tratto inaugurato pochi giorni fa.

Nuova pista sull’ex ferrovia Bologna-Verona

È stata infatti inaugurata a Crevalcore, nel Bolognese, un nuovo tratto della Ciclovia del Sole da Mirandola a Sala Bolognese. Si tratta di 46 km di ciclopista protetta, realizzata sul sedime dell’ex ferrovia Bologna-Verona, che attraversa i territori di Mirandola, San Felice sul Panaro, Camposanto, Crevalcore, Sant’Agata Bolognese, San Giovanni in Persiceto, Sala Bolognese e Anzola dell’Emilia. Ci sono aree di sosta dove ci si può fermare, prendere un po’ di acqua, caricare il telefonino, c’è il wi-fi, si può caricare la bicicletta elettrica. «È una ciclovia 3.0 e rappresenta il turismo del futuro – sottolinea Davide Cassani, Ct della Nazionale di Ciclismo –. Si inscrive in quel vero gioiello che è la Ciclovia del Sole, che unirà il Polo Nord a Malta».La Ciclovia del Sole è infatti parte del grande itinerario ciclabile europeo Eurovelo7 (che connette Capo Nord a Malta) e ora è di fatto percorribile quasi senza interruzioni da Bolzano a Bologna, mentre sono già finanziate e in parte realizzate alcune parti del tracciato Bologna-Firenze.

Fonte: Il Sole 24 Ore