Da Convert Protocol ai Neo Npc, i chatbot renderanno i videogiochi più umani e unici

Da quando Nvidia ha cominciato a mostrare le proprie demo tecniche che illustrano come rendere più umane le reazioni e le risposte degli NPC (personaggi non giocabili dei videogiochi), i big del gaming hanno iniziato a mettersi al lavoro. L’idea è quella di dare vita a un nuovo genere videoludico con personaggi in grado di rispondere in modi unici alle interazioni dei giocatori, generando nuove risposte che si adattano al gameplay dal vivo. Ogni partita sarebbe ’unica’ nel vero senso della parola. La settimana scorsa è stato presentato Covert Protocol in collaborazione con Inworld AI, una startup di giochi AI, che utilizza la tecnologia Avatar Cloud Engine (ACE) di Nvidia. Ma il primo editore a uscire allo scoperto è stato Ubisoft, che sta sperimentando nuove tipologie di gameplay interattivo con NPC dinamici. I ’NEO NPC’, prodotto dell’ultimo progetto di ricerca e sviluppo dell’azienda, sono personaggi avanzati progettati per interagire in tempo reale con i protagonisti, l’ambiente e gli altri personaggi, aprendo così nuove possibilità di narrazione dinamica ed evolutiva.

Sviluppati da un team multidisciplinare di Ubisoft Paris, i NEO NPC nascono dalla stretta collaborazione tra i designer di Ubisoft e i principali partner tecnologici, GenAI, Nvidia e Inworld AI. Le tecnologie Character Engine e LLM di Inworld hanno permesso al team narrativo di Ubisoft di costruire un background completo e uno stile di conversazione per ogni NPC, mentre NVIDIA Audio2Face, parte della suite di tecnologie NVIDIA ACE, viene utilizzata per consentire l’animazione facciale in tempo reale.Ubisoft ha presentato le capacità di questi NEO NPC attraverso tre diversi scenari dimostrativi. Ciascun scenario si concentra su diversi aspetti del comportamento degli NPC: la percezione dell’ambiente e del contesto, la gamma di reazioni e animazioni in tempo reale, la memoria delle conversazioni, la collaborazione e il processo decisionale strategico. L’insieme di queste scoperte, effettuate attraverso la sperimentazione, sposta i confini del game design e dell’immersività di gioco.Cosa cambia rispetto al passato? Da quanto si legge, le personalità di questi NPC non sono create da una macchina, ma da uno scrittore, che dà forma al loro carattere, alla loro storia e al loro stile di conversazione, per poi continuare a modificarli una volta che il modello di apprendimento linguistico inizia a improvvisare il dialogo. Quindi, non sarà come avere un generico ’chatgpt’ con cui colloquiare.Come hanno spiegato i manager di Ubisoft alla GDC di San Francisco, per ora NEO NPC è un prototipo. Il limite principale è quello che riguarda tutti i chatbot di AI gen, cioè la presenza di stereotipi e pregiudizi. L’improvvisazione va bene, ma in un gioco (e non solo) i personaggi devono seguire le indicazioni di chi scrive la trama, devono mantenere una coerenza narrativa. Ed è questo (per ora) il principale nodo da risolvere. Poi c’è quello dei costi, ma si vedrà più avanti

Fonte: Il Sole 24 Ore