Da Sotheby’s Pak “sdogana” il primo gruppo di opere native digitali

Fra un anno quale sarà l’interesse sui NFT (Non Fungible Token)? Sarà solo un ricordo o i NFT e l’arte digitale rappresenteranno un nuovo appuntamento nel calendario delle case d’aste tradizionali alle quali parteciperanno non solo collezionisti digitali o investitori di criptocurrency? La liaison delle case d’asta tradizionali con le piattaforme più evolute di NFT sarà il prossimo passo? Oggi fa sicuramente notizia che la serie di opere d’arte digitali The Fungible Collection create da un artista enigmatico che si cela sotto lo pseudonimo di Pak sia stata venduta per oltre 17 milioni di dollari, in un’asta di tre giorni, dal 12 al 14 aprile, promossa da Sotheby’s, alla sua prima incursione nel mercato dei NFT, sulla piattaforma digitale Niftygateaway.com.

Dal canto suo Pak è convinto che aver “sdoganato” il primo gruppo di opere native digitali all’interno del mondo dell’arte tradizionale attraverso una casa d’aste globale svolga un ruolo culturale importante nel raccontare la narrazione del mondo digitale al mondo tradizionale in termini di definizione del mezzo e creazione di valore. Se poi si aggiunge che la vendita potrebbe essere paragonata a una performance art dei NFT le domande sorgono spontanee sul fatto se l’opera di Pak possa anche essere considerata a tutti gli effetti una performance NFT.

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In un tweet Pak (@muratpak) dopo la chiusura dell’asta ha dichiarato “i NFT fungibili stanno per essere coniati” e, inotlre, ha voluto “ringraziare @niftygateway per gli sforzi tecnici estremi, @Sothebys (specialmente, @MaxMoore_Art, responsabile della vendita) per aver accettato questo grande cambiamento e tutti i collezionisti per aver intrapreso questo viaggio con noi.”

La vendita

Due i momenti: la prima parte consisteva in un tradizionale drop di NFT in cui due opere indipendenti, entrambe in edizione unica sono state offerte online.

Il primo “The Switch” è un NFT unico, “one of one”, che dimostra l’evoluzione dell’opera d’arte nel regno digitale. “The Switch”, corrisponde a una forma geometrica in bianco e nero che ruota ed è sviluppato per cambiare forma in un determinato momento del futuro, che Pak conosce. L’evoluzione è determinata e resa immutabile da contratti intelligenti, o codice auto-esecutivo sulla blockchain Ethereum. Per gli appassionati dell’arte digitale il fascino sta nel fatto che l’intera opera è progettata per cambiare forma se il suo nuovo proprietario decide di effettuarla. Una volta cambiata, non può essere annullata. Dieci le offerte in apertura il 12 aprile, che sono terminate a 1,4 milioni di dollari e l’opera è stata venduta a @damian, ovvero l’investitore californiano di criptovalute Damian Medina.



Fonte: Il Sole 24 Ore