Dallo sgravio per i badanti alla patente a crediti, così cambia il lavoro

Dallo sgravio sul lavoro domestico alla patente a crediti, estendibile anche ad altri settori, oltre all’edilizia. Dalla stretta su appalti e subappalti all’inasprimento (e al ritorno delle sanzioni penali) per contrastare il lavoro irregolare, fino ad arrivare alle nuove norme per rilanciare l’istruzione tecnico-professionale. Ecco in 10 punti come cambia, su impulso del ministro Marina Calderone, il lavoro e la normativa su salute e sicurezza con il via libera finale al decreto Pnrr quater.

Esonero per lavoro domestico

Si introduce uno sgravio per il lavoro domestico. A decorrere dalla data che verrà comunicata dall’Inps e fino al 31 dicembre 2025, si riconosce un esonero contributivo totale, ferma restando l’aliquota di computo della prestazione pensionistica, nel limite di 3mila euro annui riparametrato su base trimestrale, per un periodo massimo di 24 mesi, in caso di assunzioni (o di trasformazioni) a tempo indeterminato di lavoratori domestici con mansioni di assistente a soggetti anziani con almeno 80 anni di età, già titolari dell’indennità di accompagnamento, a condizione che il datore di lavoro destinatario della prestazione possieda un Isee non superiore a 6.000 euro. Il beneficio non spetta nel caso in cui tra il medesimo lavoratore e il medesimo datore di lavoro o persona del suo nucleo familiare sia cessato un rapporto di lavoro domestico con mansioni di assistente a soggetti anziani da meno di sei mesi, e in caso di assunzione di parenti o affini salvo i casi in cui il rapporto sia di assistenza a invalidi, ciechi civili, sacerdoti secolari di culto cattolico, servizi diretti e personali nei confronti dei componenti le comunità religiose o militari di tipo familiare.

Sanzioni in caso di lavoro irregolare

Vengono riviste le sanzioni e tornano le fattispecie penali. Il decreto incrementa del 10 per cento (dall’attuale 20% al 30%) l’importo della sanzione pecuniaria prevista per il caso di impiego effettivo di lavoratori subordinati senza preventiva comunicazione di instaurazione del rapporto di lavoro da parte del datore di lavoro privato. Si passa da 1.950 a 11.700 euro per ciascun lavoratore irregolare, in caso di impiego del lavoratore sino a trenta giorni di effettivo lavoro; da 3.900 a euro 23.400 per periodi compresi tra 31 giorni e fino a 60 giorni; e si sale da euro 7.800 a euro 46.800 quando si superano i 60 giorni di lavoro effettivo. Per l’esercizio abusivo dell’attività di somministrazione di lavoro è prevista la pena dell’arresto fino a un mese (oggi non prevista) o dell’ammenda di 60 euro per ogni lavoratore occupato e per ogni giornata di lavoro (oggi ci si ferma a 50 euro). Per l’esercizio abusivo dell’attività di intermediazione, ricerca e selezione del personale scatta l’arresto fino a tre mesi o l’ammenda da 900 a 4.500 euro. Sempre con l’obiettivo di qualificare maggiormente il sistema degli appalti, si prevede che negli appalti pubblici di valore complessivo pari o superiore a 150mila euro (fermi restando i profili di responsabilità amministrativo-contabile) l’avvenuto versamento del saldo finale da parte del responsabile del progetto in assenza di esito positivo della verifica o di previa regolarizzazione della posizione da parte dell’impresa affidataria dei lavori, è considerato dalla stazione appaltante ai fini della valutazione della performance dello stesso. Con riferimento agli appalti privati di valore complessivo pari o superiore a 500mila euro, si prevede una sanzione amministrativa da 1.000 a 5.000 euro (a carico del committente) qualora il versamento del saldo finale avvenga in assenza di esito positivo della verifica o di previa regolarizzazione della posizione da parte dell’impresa affidataria dei lavori.

Patente a crediti

Arriva la patente a crediti. Dal 1° ottobre 2024 è sancito l’obbligo di possesso di una patente a crediti per le imprese e i lavoratori autonomi operanti nei cantieri temporanei o mobili. Grazie a una modifica approvata alla Camera si prevede che l’applicazione dello strumento possa essere estesa ad altri ambiti di attività che verranno individuati da un decreto del ministero del Lavoro, sentite le parti sociali. Sono esclusi dall’obbligo del possesso della patente i soggetti che effettuano mere forniture o prestazioni di natura intellettuale e quelli in possesso di un documento equivalente di un altro Stato (nel caso di Stato non appartenente all’Ue, solo qualora il documento sia riconosciuto secondo la legge italiana). Sono egualmente escluse dall’obbligo di avere la patente le imprese in possesso dell’attestazione di qualificazione SOA, in classifica pari o superiore alla III. La patente a crediti è rilasciata in formato digitale dall’Inl. Bisogna essere iscritti alle Camere di commercio, avere adempiuto agli obblighi formativi previsti dal Dlgs 81 del 2008, essere in possesso del Durc in corso di validità, del DVR (nei casi previsti dalla legge), della certificazione di regolarità fiscale prevista dalla normativa (Durf); e, novità inserita alla Camera, aver provveduto alla designazione del responsabile del servizio di prevenzione e protezione. Un’altra novità è che il possesso di questi requisiti è autocertificato, e si prevede che nelle more del rilascio sia comunque consentito lo svolgimento delle attività (salvo diversa comunicazione notificata da Inl). Si prevede la revoca della patente in caso di dichiarazioni mendaci (dolo) o non veritiere (quindi anche a titolo di colpa) circa il possesso dei requisiti. La patente potrà essere nuovamente richiesta solo dopo 12 mesi dalla revoca. Le nuove norme prevedono che la patente abbia un punteggio iniziale di 30 crediti, e che non sia consentito operare nei cantieri temporanei o mobili oggetto della patente con una dotazione inferiore a 15 crediti, salvo il completamento dell’attività oggetto di appalto o subappalto in corso di esecuzione, quando i lavori eseguiti sono superiori al 30% del valore del contratto (tale deroga non opera comunque in caso di sospensione della patente da parte di Inl). Il punteggio della patente è decurtato in caso di provvedimenti definitivi: in caso di infortunio mortale si tolgono 20 punti, 15 in caso di assoluta inabilità permanente al lavoro, 10 per malattia professionale. Il decreto prevede anche che Inl possa sospendere in via cautelare la patente (per massimo 12 mesi) qualora si verifichino infortuni con esito mortale, o cui consegua un’inabilità permanente (assoluta o parziale). Qualora si operi in assenza della patente o con una dotazione inferiore a 15 crediti, si prevede una sanzione amministrativa pari al 10% del valore dei lavori (e comunque non inferiore a 6mila euro) nonché l’esclusione temporanea dalla partecipazione ai lavori pubblici di cui al Codice dei Contratti pubblici.

Appalto e subappalto

Arriva una stretta con l’obiettivo di una maggiore qualificazione del sistema. Intanto, si prevede l’obbligo di corrispondere al personale impiegato nell’appalto di opere o servizi e nel subappalto un trattamento economico e normativo complessivamente non inferiore a quello previsto dal contratto collettivo nazionale e territoriale applicato nel settore e per la zona strettamente connessi con l’attività oggetto dell’appalto e del subappalto. Non si fa quindi più riferimento al contratto maggiormente applicato nel settore, come previsto originariamente del decreto, ma a quello stipulato dalle associazioni sindacali dei lavoratori e dei datori di lavoro comparativamente più rappresentative sul piano nazionale. Sempre in tema, la responsabilità solidale (in base alla quale il committente imprenditore, l’appaltatore e gli eventuali sub appaltatori sono obbligati in solido per la corresponsione dei trattamenti retributivi ai lavoratori) si allarga, e si applica anche nei casi in cui l’utilizzatore ricorra alla somministrazione di prestatori di lavoro da parte di soggetti diversi da quelli autorizzati allo svolgimento di attività di somministrazione di lavoro, di intermediazione e di ricerca e selezione del personale, e nei casi di appalto e di distacco privi dei requisiti richiesti.ù

Fonte: Il Sole 24 Ore