De Nora, elettrolizzatore per progetto europeo da 11 milioni in Grecia

Industrie De Nora è partner dell’iniziativa Crete-Aegean Hydrogen Valley (Crave-H2): un progetto europeo da 11,2 milioni, di cui quasi 8 con contributo della Commissione europea, per la creazione di un hub dedicato alla produzione di idrogeno verde sull’isola di Creta, nel porto di Atherinolakkos. L’idrogeno sarà in parte immagazzinato e usato nella rete quando necessario, convertito in elettricità tramite celle a combustibile, e in parte utilizzato come carburante per la mobilità pubblica locale. De Nora fornirà l’elettrolizzatore “compatto” Dragonfly, da 4 MW di capacità, per produrre oltre 500 tonnellate all’anno di idrogeno. Un impegno da 4,7 milioni di euro (di cui 3,3 coperti da contributo europeo), il maggiore tra i partner dell’iniziativa, tra cui figura anche il Politecnico di Torino. Il progetto, promosso dalla Clean Hydrogen Partnership di cui fa parte la Commissione europea, durerà fino al maggio 2028.

Decarbonizzazione dell’acciaio

Il gruppo De Nora è coinvolto anche nel progetto europeo HyTecHeat, insieme ad altre realtà italiane come Rina, Snam, Tenova, Nunki Steel, Dalmine, per la realizzazione di un prototipo di sistema di combustione policarburante che intende convalidare le tecnologie di riscaldamento ibride basate sul gas naturale con incremento progressivo dell’idrogeno, per decarbonizzare un settore tradizionalmente hard-to-abate come quello dell’acciaio.

Elettrolizzatore di piccola taglia

«Abbiamo deciso di entrare sul mercato con l’elettrolizzatore di piccola taglia Dragonfly, da 1 fino a massimo 7-8 MW di capacità, per i mercati decentralizzati in cui l’idrogeno verde è prodotto in loco in piccole quantità: un tipico aspetto della struttura industriale italiana. L’idea è di servire mercati al di fuori di quelli presidiati dalla fornitura di elettrodi da parte di Thyssenkrupp Nucera (la joint venture tra Thyssenkrupp e De Nora, ndr), per cui si parla di capacità da 200-300 MW. Dragonfly nasce infatti da uno studio fatto con Snam anche in vista del bando Ipcei, che poi abbiamo vinto e grazie al quale stiamo costruendo uno stabilimento a Cernusco sul Naviglio, vicino a Milano, che sarà operativo dal 2026 e all’interno del quale produrremo proprio il Dragonfly per il mercato italiano e in seconda battuta gli elettrodi per implementare, a causa dell’aumento della domanda, le esigenze di capacità produttiva legata all’idrogeno. A livello globale, come da piano industriale, ci aspettiamo di espanderla entro il 2026 a 4,5 GW dai 2,5 attuali. La domanda italiana di idrogeno in Italia è stimolata da Pnrr: ceramica, piccole acciaierie, mobilità, sono tutti settori da cui arrivano le richieste», racconta Lorenzo Antozzi, director Energy Transition & Hydrogen di De Nora.

Accelerare transizione energetica

Paolo Dellachà, amministratore delegato di De Nora, multinazionale italiana quotata su Euronext Milan e specializzata nell’elettrochimica, conferma: «L’elettrolizzatore containerizzato di ultima generazione recentemente lanciato sul mercato rappresenta un asset all’avanguardia nella catena del valore dell’idrogeno, contribuendo al processo di decarbonizzazione di diversi settori industriali e giocando un ruolo fondamentale nell’ambito della mobilità. De Nora è al centro dei progetti strategici a livello nazionale, europeo e mondiale e in questo contesto Dragonfly si conferma prodotto di punta per accelerare la transizione energetica in specifici mercati».

Fonte: Il Sole 24 Ore