Economia circolare: dal Veneto alla Sardegna, la mappa dei centri del riuso

I centri del riuso per far rivivere i beni non più utilizzati. Che si tratti di maglioni o mobili, elettrodomestici funzionanti oppure biciclette e giocattoli non fa differenza. Se sono ancora validi, anziché farli finire in discarica attraverso la raccolta differenziata, meglio portarli nei centri riuso perché una volta sistemati potranno essere utilizzati da altre persone. Il tutto in un nuovo percorso che mette assieme sostenibilità, economia circolare e solidarietà. È la nuova vita dei beni usati ma ancora utilizzabili.

L’elenco dei centri in Veneto

Per anni, soprattutto in passato, questa attività è stata sostenuta dalle parrocchie e dalle associazioni laiche per sostenere i bisognosi. Ora il fenomeno è più capillare e strutturato e si sviluppa attraverso norme e piani regionali.

Non a caso le Regioni hanno definito anche le linee di intervento nell’ambito dei programmi. Come avviene in Veneto dove la Regione ha messo in rete tutte le strutture in cui si possono portare i beni da riutilizzate dando vita a quello che gli stessi promotori definiscono un «comportamento virtuoso». Proprio in quest’ottica è stato istituito l’Elenco regionale dei Centri del Riuso a cui possono iscriversi «le strutture conformi alle linee guida regionali che si impegnano a comunicare annualmente le tipologie ed i quantitativi dei beni conferiti, presenti nel centro, consegnati agli utenti e avviati a recupero o smaltimento».

Genova e Torino

Non solo atto di solidarietà ma un modo anche per arrivare al traguardo di ridurre la produzione di rifiuti urbani. A Genova, da anni, funzionano i Centri del riuso e del riparo. Si tratta di spazi che hanno l’obiettivo di ridurre la produzione di rifiuti da smaltire e, allo stesso tempo, favoriscono il riutilizzo di tutti gli oggetti o anche dei materiali ancora riutilizzabili.

L’obiettivo è quello di dare anche sostegno alle fasce sensibili della popolazione. Da anni anche nella Città metropolitana di Torino funzionano i centri per il riuso come quello portato avanti dalla Cooperativa sociale Triciclo. Gli oggetti che arrivano al centro possono avere due destini: ciò che non è più utilizzabile diventa rifiuto mentre ciò che è riutilizzabile o che necessita solo di piccole riparazioni, può essere donato a Triciclo. Il centro di riutilizzo si occupa successivamente di selezionare i beni donati e valutarne lo stato per metterli successivamente in vendita o inviarlo al centro di raccolta se non più riutilizzabile.

Fonte: Il Sole 24 Ore