Egm ai raggi X: forte spinta per Bifire dalla direttiva europea sulle case green

Incrementi inferiori a quelli dell’ebitda dato che la società sta effettuando significativi investimenti in termini di ampliamento della capacità produttiva (obiettivo già delineato in sede di Ipo). Lo stabilimento di Varedo ha avviato la produzione che si focalizza su una famiglia di prodotti “green”, vale a dire i pannelli per controsoffitti Bilife Sanus dallo spessore di soli 13 mm e realizzati impiegando perlite espansa e cellulosa derivante da carta riciclata, materiali più ecologici delle lane minerali usate per i pannelli tradizionali. Questo impianto inizierà quest’anno a contribuire al fatturato del gruppo e a regime Bifire stimava che potesse giungere ad apportare 12 milioni di ricavi.

Avvio dello stabilimento di Seregno entro metà 2024

Poi c’è il quarto stabilimento di Seregno, i cui impianti sono stati già installati e sono in fase di completamento la parte edile e l’allacciamento delle utenze. Lo stabilimento, che sarà operativo entro metà 2024, è destinato ad ampliare la gamma e la capacità produttiva della linea Aquafire (lastre tagliafuoco e resistenti all’acqua in cemento alleggerito fibrorinforzato) con il nuovo prodotto AquaGlass (lastra in gesso fibrorinforzato per applicazioni in interno ed esterno), oltre ad implementare la strategia di sviluppo nel mercato Dach (Germania, Austria, Svizzera), dove la società è già presente e che appare molto promettente sia per le dimensioni sia per l’elevata propensione verso i prodotti innovativi ed ecologici.

A tale proposito Bifire inaugurerà a breve la prima filiale estera a Monaco di Baviera. Tutto ciò considerato, la parte bassa del conto economico di Bifire continuerà a evidenziare un incremento più che proporzionale degli ammortamenti. Nel primo semestre 2023 il capex relativo ai due nuovi stabilimenti è stato pari a 2,3 milioni (su investimenti totali per 3,5 milioni). Il saldo della gestione finanziaria è invece pressochè irrilevante (negativo per 76.000 euro al 30/6/2023) e dovrebbe rimanere tale dato che a fine 2023 la società, grazie al cash flow operativo, disponeva di una liquidità netta di 1,4 milioni (di poco inferiore ai 1,5 milioni al 31/12/2022 che però, ricordiamolo, beneficiavano dell’introito netto dell’Ipo pari a 7,9 milioni; Bifire, tra l’altro, è stata una delle poche Ipo all’Euronext Growth Milan non interamente in aumento di capitale e l’azionista venditore Alfredo Varini, fondatore di Bifire insieme all’amministratore delegato Alberto Abbo, ne ha ricavato 1 milione ed è tuttora azionista con il 15,62% del capitale sociale).

Bifire sottolinea che le prospettive a medio termine sono molto positive proprio grazie alla “direttiva case green”, ma in attesa che tale direttiva venga implementata (il vincolo riguarda gli Stati europei e non i privati e, dal momento dell’entrata in vigore della direttiva, ogni Paese dovrà presentare un Piano nazionale di ristrutturazione ma entro il 2026, da aggiornare poi ogni 5 anni) è possibile che vi sia un rallentamento del settore di riferimento. Paradossalmente però lo stop da inizio 2024 al “bonus case green” (detrazione del 50% dell’imposta dovuta sul prezzo di acquisto di un’abitazione di nuova costruzione in classe energetica A o B) potrebbe rallentare il mercato delle abitazioni di nuova costruzione più costose in quanto già “green” e spingere invece verso acquisti di case “usate” di cui poter elevare la classe energetica in un maggior lasso di tempo.

Previsto incremento quota di energia da fonti rinnovabili

Detto questo Bifire, per agevolare una clientela che deve comunque affrontare spese importanti per la riqualificazione delle proprie abitazioni, offre un sistema di pagamento mediante cessione dei crediti che sta ottenendo buoni risultati. Per quanto riguarda le tematiche Esg la società, oltre ad aver avviato la produzione dei pannelli Bilife i cui scarti saranno totalmente riutilizzati nelle lavorazioni successive, nel 2021 e 2022 ha redatto il bilancio di sostenibilità.

Fonte: Il Sole 24 Ore