Elettricità record, prezzo a 385 euro

La mattina di martedì 23 dicembre la borsa elettrica del Gme ha sgretolato ogni primato di prezzo . Al prossimo aggiornamento delle bollette, il 1° gennaio, la scossa sarà fortissima. Ma il rincaro è immediato per le aziende e i grandi consumatori che comprano la corrente con contratti industriali.

I numeri. Il prezzo medio all’ingrosso delle forniture italiane di corrente fissato martedì 23 alla borsa energetica del Gme , il Gestore dei mercati energetici, per le forniture del giorno mercoledì 24 novembre è 289,27 euro per mille chilowattora, cioè 28,9 centesimi al chilowattora. È il prezzo medio più alto da quando, nel 2004, esiste il mercato dei chilowattora.Il prezzo massimo mai toccato prima è per le forniture di mercoledì pomeriggio, quando il sole declina all’orizzonte, quando le centrali a gas sono chiamate ad accelerare a tutta manetta sulla “ rampa ” per sostituirsi al sonno improvviso delle centrali fotovoltaiche. Ecco il prezzo: dalle 18 alle 19 di mercoledì 24 novembre le forniture all’ingrosso di corrente arrivano al prezzo mai visto di 385 euro per mille chilowattora, 38,5 centesimi al chilowattora. Un confronto: il prezzo medio del 2020 era 38,92 euro per mille chilowattora. Un decimo.

Come funziona la borsa elettrica

Ogni mattina prima delle 12 i produttori elettrici propongono le offerte per ciascuna ora del giorno successivo. Con il criterio del prezzo marginale, quello più comune nelle borse elettriche dei diversi Paesi, vengono accolte a mano a mano offerte sempre più care finché non viene coperto il fabbisogno di corrente; l’ora in cui il rapporto tra la domanda elettrica dei consumatori e l’offerta delle centrali è più teso è quella della transizione, quando il prezzo è dettato dalle costosissime centrali a gas chiamate ad accendersi con il tramonto. Il prezzo per tutti gli acquirenti è il Pun (prezzo unico nazionale), cioè il prezzo medio.
(L’altro sistema di borsa, diffuso ma meno comune, è il pay as you bid, ogni partita di corrente viene pagata secondo l’offerta).

I prezzi in Italia

Da anni i prezzi medi in Italia si sono mossi in genere attorno ai 50-80 euro per mille chilowattora. Fino all’estate 2021, i prezzi mensili non si discostavano troppo da queste oscillazioni, fra i 56,5 euro di febbraio e gli 84,8 di giugno.
Da luglio a settembre la media è stata sopra i 100 euro.
Prezzo medio di ottobre, 217,63 euro con una fiammata fino a 380 euro.
Prezzo medio di novembre , 218,54 euro per mille chilowattora con la fiammata del 24 novembre a 289,27 euro e l’esplosione serale di 385 euro.

La settimana precedente

Nella settimana da lunedì 15 a domenica 21 novembre, il Gestore dei mercati energetici (Gme) aveva registrato un prezzo medio di acquisto dell’energia elettrica (Pun) pari a 236,5 euro per mille chilowattora (+31,95 euro, +15,6% rispetto alla settimana precedente). Lo rende noto il Gme.
In aumento anche i volumi di energia elettrica scambiati direttamente nella borsa del Gme, pari a 4,2 miliardi di chilowattora (+1,6%), con la liquidità al 72,5% (+0,2 punti percentuali). I prezzi medi di vendita, ovunque in rialzo, sono variati tra 234,8 euro della Calabria e 242,56 euro per mille chilowattora della Sicilia.

Fonte: Il Sole 24 Ore