Fondi immobiliari, nel mondo patrimonio a quota 4.350 miliardi

Le aspettative su Roma

Roma concentra 6,5 milioni di metri quadrati di immobili del patrimonio gestito, che rappresentano il 16% del totale. Anche nella Capitale si conferma l’interesse verso i comparti degli uffici e del residenziale, ridisegnandone le proporzioni. Il settore abitativo rappresenta quasi un quarto delle superfici complessive del patrimonio dei fondi immobiliari, pur rappresentando una quota insufficiente per le esigenze della popolazione residente. Se Milano brilla in numeri, Roma continua ad attendere la chiusura di importanti deals nell’hotellerie e in misura minore negli uffici, mentre risulta in crescita l’appetibilità degli spazi dedicati all’abitare.
Il centro della Capitale è particolarmente attrattivo per il comparto residenziale in vendita, l’alberghiero e il retail.

La grande Europa

Il conflitto russo-ucraino continua a ripercuotersi negativamente sull’economia dell’Ue, avviandola su un percorso di crescita più bassa e inflazione più elevata rispetto a quanto ipotizzato nel primo semestre. La crescita nella zona euro dovrebbe rallentare in modo considerevole nell’ultimo trimestre dell’anno in corso e nel primo trimestre del 2023. Il Bollettino economico di Banca d’Italia del 22 settembre riporta proiezioni riviste al ribasso: l’economia europea dovrebbe registrare una crescita del 3,1% nel 2022, dello 0,9% nel 2023 e dell’1,9% nel 2024. Al terzo trimestre del 2022, l’inflazione nella zona euro è aumentata in modo considerevole passando dall’8,6% di giugno (su base annua) al 9,1% di agosto e registrando un nuovo massimo storico del 10% a settembre. Le proiezioni della Bce relative all’inflazione sono state riviste al rialzo: 8,1% nel 2022, 5,5 nel 2023 e 2,3 nel 2024.

Tra i principali mercati in termini di investimenti immobiliari risaltano lIrlanda (+47%) e il Belgio (+134%) che hanno registrato un volume record nel secondo trimestre. Anche l’Italia (+54%), i Paesi Bassi (+37%), la Danimarca (+33%), la Spagna (+44%) e la Francia (+24%) hanno registrato un volume di investimenti record sempre nel secondo trimestre 2022. A livello semestrale, rispetto all’anno scorso, il mercato più brillante è stato quello spagnolo con una crescita degli scambi del 72%, seguita dalla Germania con il +57% e dalla Gran Bretagna (+43 per cento).

«Anche nel 2022 – ha dichiarato Mario Breglia, presidente di Scenari Immobiliari, presentando il Rapporto – il risparmio gestito in immobili ha dimostrato un’ottima resilienza nonostante lo scenario post pandemico e le incertezze determinate da guerra e inflazione. Il mattone si conferma come un investimento anticiclico. I fondi immobiliari europei continuano a performare, la fase espansiva è diffusa, con gli incrementi più significativi registrati in Olanda, Lussemburgo, Germania e Italia. In dieci anni gli immobili detenuti dai fondi del Vecchio Continente hanno segnato apprezzamenti di valore pari a 2,6 volte. Le stime di fine anno restituiscono per gli otto Paesi esaminati, rappresentativi dei principali mercati europei, un patrimonio gestito di oltre 900 miliardi di euro, con un incremento del 7,5% rispetto all’anno precedente. Le previsioni per il 2023 sono positive. In particolare, per il nostro Paese dove dovremmo arrivare a sfiorare 130 miliardi di euro di patrimonio».

I comparti terziario e logistico sono protagonisti con aumenti di transazioni e locazioni che hanno generato un volume in crescita compreso fra il più 28 e il più 29 per cento. Rispetto al 2021 è il segmento residenziale che nel 2022 sta segnando la migliore performance (anche se in rallentamento negli ultimi mesi) con una crescita degli investimenti a livello Emea di oltre 50 punti rispetto allo scorso anno. Oggi in Europa i settori che offrono il miglior equilibrio tra crescita del capitale e rendimento da canoni di locazione, analizzati anche in prospettiva sui prossimi tre anni, sono il comparto uffici e della logistica.

Fonte: Il Sole 24 Ore