Gioco online, pronta la riforma con stretta su illegale e ludopatie

Prosegue la corsa della “riforma Leo” verso l’attuazione. Venerdì 2 novembre sono attesi in Consiglio dei ministri altri due decreti attuativi della delega fiscale. Uno riguarderà l’accertamento e il concordato preventivo biennale, l’altro la riforma del settore del gioco «a partire da quelli a distanza». Come anticipato dall’agenzia di stampa specializzata Agipronews il decreto fisserà le regole per le gare delle concessioni del gioco on line che potrebbero arrivare a costare oltre venti volte la cifra versata qualche anno fa (300mila euro): il prezzo si attesterebbe nelle ultime ipotesi a 7 milioni di euro (anche se potrebbe essere ancora limato al ribasso), e con il limite di cinque licenze per ogni singolo concessionario.

La stabilità delle regole

In linea con i principi dettati dalla “riforma Leo” e in particolare sulla certezza delle regole anche il mercato del gioco pubblico potrebbe avere per la prima volta una stabilità delle “regole del gioco”. In attuazione di questo principio, infatti, il decreto attuativo in arrivo al Cdm prevede che gli obblighi e i diritti del concessionario, incluso l’eventuale canone richiesto dallo Stato e il regime di tassazione delle attività di gioco, non potrà essere modificato per tutto il periodi di vigenza ed efficacia della concessione.

Apertura dei siti aumenta il canone

La proliferazione dei siti di gioco che vendono il prodotto del concessionario – le cosiddette skin, attualmente circa 500 – sarà limitata: ogni concessionario potrà aprire un sito per ogni gioco online. In attesa del riordino del settore retail, previsto nei prossimi mesi dopo un confronto con le regioni in Conferenza Unificata, nessun cambiamento fiscale è previsto: ci sarà peraltro un ritocco verso l’alto del canone di concessione, che sarà portato al 2% del compenso dell’operatore online.

Lotta alla ludopatia

Come sottolineato dal viceministro alle Finanze, Maurizio Leo, si accelera sulla lotta alla ludopatia. Il decreto individua almeno otto vie per aumentare e garantire «la tutela e la protezione del giocatore». La prima di queste prevede l’introduzione di misure che garantiscano l’autoeliminazione al gioco in termini di tempo, spesa e perdita di denaro. Limiti su tutti i conti di gioco attivi sul singolo giocatore che poggiano sul livello di deposito nel conto gioco e differenziate secondo l’età del giocatore. Arriveranno messaggi automatici durante il gioco che evidenziano la durata e i livelli di spesa sostenuti dal giocatore e il superamento di un limite che dovrà essere preimpostato. Ci saranno procedure di monitoraggio dei livelli di rischi associati a singoli giochi. Infine anche il concessionario dovrà contribuire alle campagne di comunicazione sul gioco responsabile con il versamento di somma annuale pari allo 0,2% dei ricavi e comunque non superiore a 500mila euro annui.

Regole e limiti in arrivo per i Punti vendita ricarica (Pvr)

I centri servizi che svolgono attività di supporto ai concessionari online potranno vendere ricariche ma allo stesso tempo sarà vietato il pagamento delle vincite e qualsiasi altra forma di prelievo dai conti di gioco all’interno del locale. I pagamenti in entrata e in uscita dovranno passare attraverso gli strumenti finanziari tradizionali tracciati, questo è il principio fondamentale che dovrà essere rispettato dagli operatori. Non solo. Come evidenzia Agipronews, occorrerà iscriversi a una sorta di albo presso l’agenzia delle Dogane, con un costo di iscrizione annuale di 50 euro. Saranno abilitati gli esercizi con specifica licenza di polizia per il gambling: agenzie di scommesse, sale slot, Bingo, tabaccherie con una sezione dedicata, ma anche bar, ristoranti, alberghi, edicole. Su quest’ultimo aspetto sarà forse necessario un momento di riflessione per evitare di disseminare l’Italia di nuovi punti gioco privi di una concessione specifica.

Fonte: Il Sole 24 Ore