L’incompatibilità tra mediatore creditizio ed agente divide le associazioni

Incompatibilità tra l’attività di agente immobiliare e il collaboratore di società di mediazione creditizia. La commissione Politiche dell’Unione europea del Senato ha approvato, ieri, un emendamento al testo del disegno di Legge Europea 2019-2020 (AS 2169), che introduce – d’accordo anche l’Esecutivo – l’incompatibilità i due profili professionali. A presentare l’emendamento era stato il senatore Lorefice (M5S), che ha ottenuto il sostegno del Pd e il voto contrario della Lega e di Forza Italia, con l’assenza di Fratelli d’Italia.
Se l’approvazione dell’emendamento in commissione sarà confermata in Aula, gli agenti immobiliari non potranno erogare servizi in ambito creditizio. Ma quì le associazioni di categoria si dividono e i pareri si fanno discordanti.

I favorevoli

Soddisfatta la consulta dei mediatori creditizi Fimaa (Federazione italiana mediatori agenti d’affari) per l’emendamento che sancisce l’incompatibilità. Secondo la consulta si fa così finalmente chiarezza su un equivoco interpretativo che ha portato, negli ultimi due anni, ossia dall’entrata in vigore della legge 37/2019 (la Legge Europea 2018), ad applicazioni diverse della normativa da parte delle varie camere di commercio territoriali.
«Confidiamo – ha detto Angelo Spiezia, coordinatore della consulta dei mediatori creditizi Fimaa – che l’emendamento venga confermato nel prossimo passaggio parlamentare, in modo da far cessare la confusione interpretativa che si era creata sia negli operatori, che negli enti preposti alla vigilanza, che certo non ha agevolato un corretto funzionamento del mercato». Per Fimaa, un evidente conflitto di interessi che non giovava al mercato.

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I contrari

Ma per la Fiaip – contraria all’emendamento – la sua definitiva approvazione potrebbe anche aprire al rischio di una procedura d’infrazione dalla Ue.

«La recente riforma alla legge 37/2019 – dichiara Gian Battista Baccarini, presidente nazionale Fiaip – che ha allentato le incompatibilità degli agenti immobiliari, è stata realizzata a seguito della procedura di infrazione n. 2018/2175 già avviata contro il nostro Paese dalla Commissione Ue, che ha ritenuto la previgente formulazione ingiustificatamente limitativa dell’attività dell’agente immobiliare in quanto, di fatto, gli impediva di sviluppare modelli commerciali innovativi e flessibili. Precludere agli agenti immobiliari di erogare un servizio coerente con le moderne esigenze dei cittadini rappresenta un danno per la categoria e per la dinamicità del mercato immobiliare da cui dipende, da sempre, l’andamento dell’economia nazionale».

Fonte: Il Sole 24 Ore